Traffico di droga Calabria-Nebrodi: Condannati 3 imputati con l’abbreviato

A distanza di cinque mesi dall’operazione si va alla prima tappa giudiziaria dell’operazione che, il 6 ottobre 2023, ha sgominato un vasto traffico di droga tra la Calabria e i Nebrodi (Sant’Angelo di Brolo e Raccuja in particolare) con propaggini in Germania. Domani, al Tribunale di Patti, scatta il processo ordinario con 7 imputati mentre ieri in tre sono stati condannati con il rito abbreviato: la condanna più alta, a 16 anni e 8 mesi, è stata inflitta al santangiolese MICHELE SIRAGUSANO (foto in alto), ritenuto il capo dell’organizzazione. 15 anni sono stati inflitti a EMILIANO FRANZONE, di Raccuja. Il servizio sul link Cronaca…

GIUSEPPE LAZZARO

Si è chiusa con tre condanne, due delle quali parecchio pesanti, l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Messina Eugenio Fiorentino per i tre giudizi abbreviati relativi all’operazione sul traffico di droga sui Nebrodi scattata nello scorso mese di ottobre e che aveva come base operativa, secondo l’accusa, i comuni di Sant’Angelo di Brolo e Raccuja.

Gli imputati che hanno optato per il giudizio abbreviato erano tre: Nunzio Emiliano Franzone, 43 anni, di Raccuja; Michele Siragusano, 49 anni, di Sant’Angelo di Brolo e Bruno Emanuele, 25 anni, originario di Serra San Bruno (Vibo Valentia).

Il giudice Fiorentino ha condannato a 16 anni e 8 mesi Michele Siragusano, ritenuto il capo dell’organizzazione. Poi 15 anni è stata la condanna per Emiliano Franzone, per il quale il giudice ha ritenuto sussistente la qualifica di capo promotore, che invece era stata esclusa dal Gip in sede di ordinanza cautelare; infine 3 anni e 6 mesi è stata la condanna per il calabrese Bruno Emanuele.

L’UDIENZA PRELIMINARE

Lo scorso 17 gennaio il Gup Fiorentino, a conclusione dell’udienza preliminare, aveva disposto un patteggiamento, 3 riti abbreviati (adesso celebrati) e 7 rinvii a giudizio.

Patteggiamento per Salvatore Ridinò, 40 anni, di Gioiosa Marea, a 2 anni e 4.000 euro di multa, pena sospesa, previa derubricazione del reato nell’ipotesi lieve. Rinviata la posizione di Sebastiano Pelle, 52 anni, di Bovalino (RC), per incompetenza territoriale, al Tribunale di Reggio Calabria dove si procede.

E ancora rigettata la richiesta di rito abbreviato condizionato per Dario Di Perna, 31 anni, di Raccuja e Piera Mirella Mondello, 53 anni, di Sant’Angelo di Brolo, per i quali si procederà con il rito ordinario, a seguito di rinvio a giudizio, al 7 marzo prossimo (da domani) davanti al Tribunale di Patti, con Francesco Cotugno, 29 anni, di Raccuja; Alessandro Faranda, 36 anni, di Patti; Mirko Maniaci, 29 anni, di Sant’Angelo di Brolo; Salvatore Ratto, 38 anni, di Sinagra e Antonino Tuccio, 34 anni, di Raccuja.

Il collegio dei difensori è composto dagli avvocati Carmelo Occhiuto, Marilena Bonfiglio, Antonio Spiccia, Alberto Schepis, Alessandro Pruiti Ciarello, Giuseppe Germanà Bozza, Guendalina Chiesi, Giuseppe Spadaro, Alessandra Ioppolo, Giuseppe Lo Presti, Francesco Pellegrino, Tindaro Celi, Tommaso Calderone e Giuseppe Tortora.

Erano state stralciate le posizioni di altri due indagati che figuravano nell’avviso di conclusione indagini – Giuseppe Licastro, di Reggio Calabria e Antonino Pappalardo, di Paternò (CT) – con quest’ultimo che aveva depositato dichiarazioni scritte, davanti al Tribunale del Riesame di Messina e venne poi sentito in un nuovo interrogatorio.

L’OPERAZIONE

Nell’ambito di articolate attività di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina – Direzione Distrettuale Antimafia -, militari del Comando Provinciale della guardia di finanza di Messina, all’alba dello scorso 6 ottobre 2023, avevano dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Messina Tiziana Leanza con cui fu disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di 13 persone, sottoposte a indagine, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’attività investigativa aveva preso avvio dalla segnalazione dei funzionari della dogana tedesca che, presso l’aeroporto di Francoforte sul Meno, sottoponevano a sequestro alcune spedizioni postali, contenenti piccole dosi di sostanze stupefacenti destinate al territorio peloritano. Gli immediati approfondimenti, sviluppati dagli specialisti del Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Messina, facevano ipotizzare l’esistenza di un ben più strutturato traffico internazionale di sostanze stupefacenti, in cui risultavano effettivamente coinvolti diversi soggetti domiciliati in provincia di Messina e nei Nebrodi in particolare. Data l’elevata professionalità dei personaggi coinvolti le investigazioni, condotte attraverso le classiche attività di osservazione, appostamenti e controlli, ed integrate con intercettazioni telefoniche e ambientali, consentirono di ricostruire, in modo dettagliato, i ruoli e le funzioni dei singoli appartenenti all’organizzazione criminale. La droga era destinata ad una fitta rete di acquirenti domiciliati nei comuni di Sant’Angelo di Brolo, Brolo, Raccuja, Sinagra, Capo d’Orlando, Gioiosa Marea, Patti, Naso, Ficarra e Piraino.

La consorteria aveva la propria base nei comprensori di Sant’Angelo di Brolo e Raccuja e manteneva stretti contatti con esponenti del clan mafioso dei Bontempo Scavo di Tortorici e con fornitori calabresi e catanesi, appartenenti, rispettivamente, ai più noti clan criminali quali i Pelle-Gambazza, con zona d’influenza nei comuni calabresi di San Luca e Bovalino e Alleruzzo-Assinnata, con zona d’influenza nel comprensorio catanese di Paternò, articolazione territoriale del clan Santapaola-Ercolano. A capo del sodalizio ci sarebbe, per l’accusa, Michele Siragusano, di Sant’Angelo di Brolo, ritenuto dagli inquirenti gestore del traffico illecito, pianificatore delle strategie ed organizzatore degli approvvigionamenti. Poi c’erano i gregari, Dario Di Perna ed Emiliano Franzone, entrambi di Raccuja, che intervenivano nell’approvvigionamento e nel collocamento della droga sul mercato mentre Piera Mirella Mondello, legata sentimentalmente al Siragusano, è riconosciuta come “intranea” al gruppo con il ruolo di “muletto” nel trasporto di droga. Fu proprio quest’ultima ad essere stata arrestata nel marzo 2022 a Messina, appena sbarcata dal traghetto, con 1,1 kg di cocaina. Infine organici al sodalizio sono ritenuti Mirko Maniaci, di Sant’Angelo di Brolo e Antonino Tuccio, di Raccuja, dediti allo spaccio sul territorio.

Edited by, mercoledì 6 marzo 2024, ore 11,36. 

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