A distanza di oltre dodici anni dai fatti contestati si è conclusa l’odissea giudiziaria di CARMELO GALATI PRICCHIA (foto in alto), di Tortorici, assolto dal collegio giudicante del Tribunale di Patti, dall’accusa di estorsione aggravata in concorso. L’uomo è stato difeso dall’avvocato GIUSEPPE VADALA’ BERTINI. I fatti contestati risalivano tra il 2009 e il 2010 e sarebbero accaduti all’allora locale pubblico “Dolce vita” a Torrenova…
Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud
A distanza di oltre dodici anni dai fatti contestati si è conclusa l’odissea giudiziaria di Carmelo Galati Pricchia, 37 anni, nato a Biancavilla ma residente a Tortorici, assolto dal collegio giudicante del Tribunale di Patti (presidente Mario Samperi, a latere Edoardo Zantedeschi e Vincenzo Mandanici), dall’accusa di estorsione aggravata in concorso con la formula “per non avere commesso il fatto”. L’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe Vadalà Bertini, del foro di Messina, è stato praticamente processato due volte. Nella prima occasione, insieme a Luca Lupica Rinato, Sebastiano Tilenni Scaglione, Carmelo Cusmano ed Emanuele Calanni Fraccono, tutti di Tortorici ed accusati dello stesso reato ma la sua posizione venne stralciata per un cavillo tecnico processuale. Mentre gli altri imputati sono stati giudicati, il Galati Pricchia è stato così sottoposto a processo, in separata sede, ex novo. La vicenda ha avuto come punto di riferimento il locale pubblico “La Dolce vita” a Torrenova, adibito a night club, successivamente giunto all’attenzione degli organi di polizia e delle cronache giudiziarie essendo stato oggetto di numerosi arresti di soggetti coinvolti in una associazione a delinquere dedita allo sfruttamento della prostituzione (l’operazione scattò nel 2015). In detto locale sarebbe stata perpetrata l’estorsione addebitata al Galati Pricchia. Accusa dalla quale, dopo averne la difesa dimostrato la sua totale estraneità dai fatti, sollevato eccezioni dal punto di vista tecnico in ordine anche alla ammissibilità delle pregresse dichiarazioni e ricognizioni fotografiche eseguite in precedenza, l’uomo è stato assolto. Nel decreto di rinvio a giudizio (datato 5 ottobre 2017), il Gup del tribunale di Patti Eugenio Aliquò, rinviava a giudizio il Galati Pricchia, in concorso con gli altri quattro imputati riportati, “per avere – si legge – mediante minacce di morte nonché intimando di “mettersi in regola” a Incognito Carmelo, in qualità di barman del locale notturno “La Dolce vita” e violenza nei confronti del medesimo, consistita nello schiaffeggiarlo e nello spegnergli una sigaretta sul dorso della mano destra, costringendolo a consegnare loro in più occasioni bevande gratuitamente, si procurava ingiusti profitti in danno del titolare del suddetto esercizio”. Fatti accertati in Torrenova tra il settembre 2009 e il gennaio 2010. Lo stesso titolare ed il barman Carmelo Incognito, di Capo d’Orlando, al dibattimento risultavano persone offese.
Edited by, sabato 27 maggio 2022, ore 8,17.