Lavori senza la necessaria autorizzazione al sentiero Coda di Volpe a Tindari la cui area è stata sequestrata stamane dai carabinieri della Stazione di Patti (foto in alto e in basso). Notificata una informazione di garanzia al proprietario…
Stamane i carabinieri della Stazione di Patti hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, di un’area ubicata in località Tindari, nei pressi del sentiero Coda di Volpe, nella zona della Riserva naturale orientata Laghetti di Marinello, notificando, contestualmente, l’informazione di garanzia al proprietario, sottoposto ad indagini per avere, in assenza del permesso per costruire e delle ulteriori, necessarie denuncia e autorizzazione, realizzato una strada/pista, in zona sismica e su beni paesaggistici, mediante distruzione o deturpamento di bellezze naturali, rimozione di ripari e collocamento pericoloso di cose. La misura cautelare reale scaturisce dall’esito del sopralluogo recentemente eseguito dai carabinieri della Stazione di Patti, su delega della Procura, emessa sulla scorta dell’informativa inizialmente presentata dal Servizio Aree Protette della V Direzione Ambiente e Pianificazione della Città Metropolitana di Messina. Nello specifico i militari dell’Arma hanno riscontrato la recente esecuzione di lavori nella predetta località, consistiti nella realizzazione di una strada/pista, della lunghezza di circa 100 metri per una larghezza di circa 6 metri, mediante sbancamento del promontorio, rimozione del pietrame ed estirpazione della vegetazione tipica dell’area protetta. I carabinieri hanno altresì documentato, anche attraverso filmati e fotografie, come sia stato rimosso un tratto di steccato in legno, realizzato per delimitare il sentiero Coda di Volpe, al fine di consentire il transito sui luoghi di cui si tratta del mezzo meccanico utilizzato per la realizzazione dei lavori, così determinando una condizione di pericolosità per l’incolumità pubblica, corroborata dal possibile distacco di grossi blocchi rocciosi posizionati lungo la scarpata che sovrasta i Laghetti di Marinello, lasciati, senza le debite cautele, in posizione instabile sul ciglio della falesia e in terreno vulnerabile all’azione battente delle piogge.
Nell’ambito dell’attività d’indagine i militari hanno accertato l’assenza, oltre che del permesso per costruire, anche della denuncia prevista per la realizzazione delle predette opere in zona sismica e della necessaria autorizzazione per l’esecuzione di lavori su beni paesaggistici da cui è derivata la distruzione e alterazione delle bellezze naturali della Riserva naturale orientata Laghetti di Marinello, caratterizzata da macchia mediterranea con specie di particolare pregio naturalistico. Pertanto i carabinieri di Patti hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo dell’intera area, delimitandola e affidandola in custodia al proprietario, come disposto dall’Autorità Giudiziaria mandante.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, venerdì 17 giugno 2022, ore 17,00.