Ieri mattina il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha annunciato alla stampa la giunta che lo accompagnerà, o lo dovrebbe accompagnare (viste le prime frizioni in maggioranza), per questi cinque anni sino al 2027. Ecco l’elenco completo con le relative deleghe dei nuovi assessori:
Luca Sammartino, catanese, 37 anni, assessore all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea
Edmondo Tamajo, palermitano, 46 anni, assessore alle Attività produttive
Andrea Messina, catanese, 57 anni, assessore alle Autonomie locali e funzione pubblica
Elvira Amata, messinese, 53 anni, assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana
Marco Falcone, catanese, 51 anni, assessore all’Economia
Roberto Di Mauro, agrigentino, 66 anni, assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità
Nuccia Albano, palermitana, 72 anni, assessore alla Famiglia, politiche sociali e lavoro
Alessandro Aricò, palermitano, 46 anni, assessore alle Infrastrutture e mobilità
Mimmo Turano, trapanese, 57 anni, assessore all’Istruzione e formazione professionale
Giovanna Volo, nissena, 67 anni, assessore alla Salute
Elena Pagana, ennese, 31 anni, assessore al Territorio e ambiente
Francesco Paolo Scarpinato, palermitano, 49 anni, assessore al Turismo, sport e spettacolo.
Le funzioni di vice presidente sono state attribuite all’assessore Sammartino. L’assessore Falcone è stato, invece, delegato alla trattazione degli affari ricompresi nelle competenze del dipartimento regionale della Programmazione.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha presentato alla stampa (foto sopra), a Palazzo d’Orlèans, la squadra di governo. “Si conclude questa fase abbastanza lunga non dovuta a me, ma alle lungaggini procedurali per i conteggi degli eletti e perché la legge prevedeva il giuramento davanti all’Assemblea e ho dovuto aspettare – ha detto Schifani -. Da oggi si parte, ci aspettano appuntamenti di grandissima urgenza ed emergenza, abbiamo un’agenda molto fitta. Abbiamo delle sfide da tremare i polsi, come la parifica del rendiconto 2020; il rendiconto e parifica rendiconto 2021; la chiusura del bilancio 2022; la programmazione della legge di bilancio per il 2023; gli interventi sul PNRR; programmi comunitari con chiusura 2023; forme di aiuto per imprese e famiglie; confronto sul Mef per contenzioso da 600 milioni. Finalmente si parte, compatti e coesi. Cercheremo di approvare norme per sveltire processi decisionali”.
Rispondendo ai cronisti sull’ingresso nell’esecutivo di Elena Pagana e Francesco Scarpinato, che non sono deputati, Schifani ha aggiunto: “Sono stato chiamato dai partiti del centro-destra, ci sono stati momenti delicati relativamente a indicazioni che mi ero dato. Ma quando il gruppo parlamentare principale, Fratelli d’Italia, ha deciso di aderire alla scelta del partito nazionale di inserire degli esterni non ho potuto fare altro. Ho scelto persone di livello, che hanno esperienza, darò loro degli obiettivi che concorderemo. Nel tempo ci sarà una rotazione dei dirigenti generali, senza pregiudiziali. Io accetto la critica se è costruttiva, se poi c’è l’offesa come il Don Abbondio di turno è un’altra cosa”.
“Ciascuno si assume le proprie responsabilità, i parlamentari sono stati eletti in base al programma del centro-destra e del candidato presidente Schifani, poi ogni singolo soggetto è libero di decidere”, ha commentato Schifani a chi gli ha chiesto un commento sulla spaccatura di Forza Italia in Assemblea con la costituzione di due gruppi parlamentari e sul rischio per la maggioranza di avere numeri risicati in aula se il gruppo presieduto da Gianfranco Miccichè dovesse schierarsi in opposizione. “Nella chat aperta dalla segretaria di Miccichè risultava una convocazione del gruppo parlamentare: ci siamo convocati e si è deliberato all’unanimità per l’elezione del capogruppo Stefano Pellegrino. Ritengo che le procedure siano state totalmente rispettate. Poi ho appreso dalla stampa che era stato costituito un altro gruppo, quello con 4 deputati forzisti presieduto da Gianfranco Miccichè”, ha aggiunto Schifani. Alla domanda se abbia già sentito il senatore e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi su questo strappo, Schifani ha risposto: “Non ne ho parlato ancora con Berlusconi, ne ho preso atto ieri a cose fatte”.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, giovedì 17 novembre 2022, ore 9,41.