Beni per un valore di 3 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia a dieci persone, tra questi SALVATORE GIULIANO (solo omonimo e nessun grado di parentela con il famoso bandito di Montelepre), ritenuto a capo dell’omonimo clan che opera nel comprensorio di Pachino e Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa e storicamente legato al clan Cappello di Catania. Giuliano, in primo grado, è stato condannato a 24 anni per mafia ed estorsione. Il servizio sul link Sicilia News…
Beni per un valore di 3 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Dia a dieci persone, tra questi Salvatore Giuliano, 61 anni, ritenuto a capo dell’omonimo clan che opera nel comprensorio di Pachino e Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa e storicamente legato al clan Cappello di Catania. La Direzione investigativa antimafia ha posto i sigilli a un complesso imprenditoriale e patrimoniale di origine mafiosa. Giuliano, con un lungo percorso criminale, impartiva ordini ai suoi sodali per intimidire gli operatori del mercato ortofrutticolo che estorcevano denaro a produttori e commercianti della zona versandolo nelle casse del clan attraverso società e imprese agricole create ad hoc.
Tra le accuse anche il traffico e lo spaccio di droga e la gestione dei parcheggi in zone turistiche. Il 17 gennaio 2022 Giuliano è stato condannato dal Tribunale di Siracusa a 24 anni di reclusione per mafia ed estorsione.
Il decreto di sequestro ha permesso di porre i sigilli ai beni a vario titolo riconducibili a Giuliano: un’impresa individuale e la totalità dei beni aziendali e strumentali; una società di capitali e l’intero compendio aziendale della stessa; una vettura; 24 beni immobili (terreni e fabbricati) intestati alle persone fisiche, rapporti bancari e postali per un milione di euro. La misura di prevenzione patrimoniale proposta dalla Dia di Catania e dalla Procura etnea è stata accolta dalla Sezione Misure di prevenzione del tribunale etneo.
g.l.
Edited by, venerdì 15 novembre 2024, ore 12,31.