SALUTE&BENESSERE: TUMORE ALLA PROSTATA (seconda parte)

Ha riscosso un consenso di letture attento e numerosissimo la prima parte del tumore alla prostata, argomento trattato la settimana scorsa (vedere articolo pubblicato sul link apposito) dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, esperta di medicina in generale e responsabile, da 7 anni, della rubrica “Salute&Benessere” su Gl Press. Ecco la seconda parte dove vengono elencati cause, problemi ma anche rimedi e soluzioni per allontanare il pericolo che incombe in particolare sugli uomini dai 50 anni in su. Per esempio: eiaculare per un uomo può anche risultare importante. Il servizio…

Continuiamo oggi a parlare di tumore alla prostata. Come ribadito la settimana scorsa il tumore alla prostata è uno dei tumori più diffusi e coinvolge esclusivamente la popolazione maschile. Il numero di diagnosi di tumore della prostata è aumentato progressivamente da quando, negli anni Novanta, l’esame per la misurazione del PSA è stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana. Sul suo reale valore ai fini della diagnosi di un tumore, però, il dibattito è aperto in quanto spesso i valori sono alterati per la presenza di una iperplasia benigna o di una infezione. Per questa ragione negli ultimi anni si è osservata una riduzione dell’uso di tale test. In particolare, la misurazione sierica del PSA, va valutata attentamente in base all’età del paziente, la familiarità, l’esposizione a eventuali fattori di rischio e la storia clinica.

Ma gli studi in questo ambito continuano e proprio qualche giorno fa è stato pubblicato il risultato di uno studio.

Potrebbe essere, infatti, un test delle urine a diagnosticare un cancro alla prostata in forma grave. Si chiama MyProstateScore2.0 o MPS2 e analizza 18 diversi geni legati al cancro alla prostata di grado elevato. È quanto emerge da uno studio del Rogel Cancer Center dell’Università del Michigan (USA) pubblicato su JAMA Oncology. In diversi test condotti su campioni di urina e di tessuto di uomini, affetti da cancro alla prostata, MPS2 ha identificato con successo i tumori classificati come Gleason 3+4=7 o Gruppo di Grado 2, o GG2, o superiore. Che sono quelli con maggiori possibilità di crescere e diffondersi.

I sintomi urinari del tumore della prostata compaiono comunque solo nelle fasi più avanzate della malattia e, comunque, possono indicare anche la presenza di patologie diverse dal tumore. È quindi molto importante che la diagnosi sia eseguita da un medico specialista che prenda in considerazione diversi fattori prima di decidere come procedere.

Nella valutazione dello stato della prostata il medico può decidere di procedere con il test del PSA e l’esplorazione rettale, che si esegue nell’ambulatorio del medico di base o dell’urologo, e permette a volte di identificare al tatto la presenza di eventuali noduli a livello della prostata.

L’unico esame in grado di identificare con certezza la presenza di cellule tumorali nel tessuto prostatico è, ad oggi, la biopsia prostatica. La risonanza magnetica multiparametrica è diventata fondamentale per decidere se e come sottoporre il paziente a tale biopsia, che viene eseguita in anestesia locale, ambulatorialmente o in day hospital, e dura pochi minuti.

Il tumore della prostata viene classificato in base al grado, che indica l’aggressività della malattia, e allo stadio, che ne indica invece la diffusione.

Il grado di Gleason, cioè un numero compreso tra 1 e 5, indica quanto l’aspetto delle ghiandole tumorali sia simile o diverso da quello delle ghiandole normali: più simili sono, più basso sarà il grado di Gleason.

Più recentemente è stato introdotto un nuovo sistema di classificazione, il quale stratifica la neoplasia prostatica in cinque gradi in base al potenziale maligno e all’aggressività.

Per definire invece lo stadio al tumore si utilizza in genere il sistema TNM dove T indica la dimensione del tumore, N lo stato dei linfonodi (N: 0 se non intaccati, 1 se intaccati) e M la presenza di metastasi (M: 0 se assenti, 1 se presenti).

Per una caratterizzazione completa dello stadio della malattia, a questi tre parametri si associano anche il grado di Gleason e il livello di PSA alla diagnosi.

La correlazione di questi parametri (TMN, Gleason, PSA) consente di attribuire alla malattia tre diverse classi di rischio: basso, intermedio e alto.

L’ideale sarebbe cercare di preservare il benessere della prostata con un corretto stile di vita. Sono note alcune utili regole comportamentali che si possono seguire facilmente nella vita di tutti i giorni: aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre quello di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta e di cibi ricchi di grassi saturi. È buona regola, inoltre, mantenere il peso nella norma e tenersi in forma facendo attività fisica.

Diversi studi, inoltre, suggeriscono di avere regolari eiaculazioni. Nel 2004 uno studio aveva già stabilito che più spesso gli uomini eiaculavano, meno era probabile che si ammalassero di tumore prostatico. Questo studio è stato prorogato di ulteriori 10 anni e dei 31.925 uomini originariamente arruolati nello studio, a 3.839 è stato diagnosticato un cancro alla prostata e 384 non sono sopravvissuti. Ne è emerso che gli uomini che hanno eiaculato più di 21 volte al mese hanno dimostrato di avere significativamente meno probabilità di sviluppare il cancro rispetto a coloro che si limitano a 4-7 volte al mese.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 10 maggio 2024, ore 18,24. 

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