Salute&Benessere: Tè verde, benefici e possibili insidie

Estate ormai vicina, i numeri del Coronavirus consentono, al momento, di poter programmare tintarelle in spiaggia e bagni a mare, ma è anche il periodo delle bevande fresche, per esempio il tè verde, oggetto di benefici ma anche di possibili insidie. Lo spiega, nella puntata settimanale della rubrica di grande successo “Salute&Benessere”, la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale…

Con l’arrivo dell’estate, sicuramente aumenta il consumo del tè verde, una bevanda orientale oggi popolare per i numerosi effetti benefici sulla nostra salute. Questa settimana, vediamo insieme i benefici e le possibili insidie di questa infuso millenario.

Il tè contiene numerosi principi attivi, come la caffeina (molto più concentrata nel tè nero), i polifenoli (flavonoidi, tannini), vitamine del gruppo B, ma anche C e K. Contiene la più alta quantità di polifenoli rispetto agli altri tipi di tè: in particolare l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG) è il polifenolo più caratteristico e il principale responsabile delle proprietà del tè verde.

Al tè verde sono attribuite proprietà neuroprotettive, antimicrobiche e antinvecchiamento, ma le azioni di maggiore interesse medico riguardano la prevenzione cardiovascolare. Gli effetti positivi che il tè verde esercita sull’organismo sono attribuiti in larga misura alla elevata concentrazione di polifenoli. A livello del sistema cardiovascolare il tè verde sembra ridurre la presenza di grassi e colesterolo nel sangue, inibire la formazione di coaguli, e rallentare lo sviluppo di aterosclerosi e malattie coronariche, e studi epidemiologici suggeriscono che possa concorrere alla riduzione del rischio di ictus. Queste possibili proprietà benefiche, unite alla facilità di reperire un’ampia gamma di prodotti, hanno favorito il consumo del tè verde assunto come bevanda o come estratti concentrati, quasi come medicazione “fai da te”, considerata come fonte di antiossidanti per il mantenimento di un buono stato di salute o per favorire la perdita di peso.

Oltre alle possibili proprietà benefiche, esiste una documentata letteratura che indica come un uso improprio o eccessivo possa determinare l’insorgere di effetti avversi che in certi casi possono essere gravi e anche mettere a rischio la vita.

Secondariamente, l’assunzione di infusi di tè verde o dei suoi estratti può essere sconsigliata per la presenza di principi attivi naturalmente presenti in questa pianta.

Il tè verde contiene caffeina che, assunta in eccesso, causa nervosismo, ansia, tremori, battito cardiaco irregolare. I tannini presenti nel tè verde, poi, sembrano ridurre l’assorbimento del ferro dagli alimenti e irritano la mucosa gastrica, quindi le persone anemiche o che soffrono di ulcera o gastriti dovrebbero limitarne il consumo.

I principi attivi del tè verde possono interagire con molti farmaci sia diminuendo sia aumentando la loro attività e/o tossicità. Tra i farmaci con cui sono state riportate interazioni ci sono antibiotici, anticoagulanti, contraccettivi orali, ansiolitici, chemioterapici, antipertensivi.

Per esempio, la vitamina K presente nel tè verde può rendere inefficace la terapia con anticoagulanti, per contro la contemporanea assunzione di acido acetilsalicilico può aumentare il rischio di sanguinamento. La caffeina può ridurre gli effetti sedativi delle benzodiazepine e aumentare la pressione arteriosa.

Negli ultimi anni, a livello mondiale, sono pervenute segnalazioni di reazioni avverse gravi – tossicità epatica acuta – associate all’assunzione di prodotti a base di tè verde e potenzialmente riconducibili alle catechine in esso presenti.

L’analisi di queste segnalazioni stabilisce una probabile associazione tra estratti di tè verde e rischio di sviluppare epatotossicità rara e imprevedibile. Sembra che pre-esistenti problemi epatici, idiosincrasia e la suscettibilità genetica siano fattori fondamentali nel determinare il manifestarsi dell’effetto epatotossico. Nel complesso i dati raccolti ad oggi evidenziano che la percezione del rischio di tossicità da prodotti a base di piante medicinali o integratori alimentari è aumentata.

Tuttavia, occorre un atteggiamento sempre più responsabile sul problema delle interazioni tra alimenti, erbe e farmaci e l’attenta e puntuale segnalazione di ogni evento tossico alle autorità regolatorie, tramite i siti preposti di fito – e farmacovigilanza.

Affinché l’obiettivo sia trarne i maggiori benefici e limitarne al massimo i rischi e le interazioni farmacologiche, è competenza esclusiva di un professionista medico stabilire se, come e quando sfruttare le proprietà biologiche del tè verde a scopo terapeutico.

E’ importante ricordare che, in caso di patologie accertate o dopo un periodo di sedentarietà forzata, i consigli alimentari indicati in questa rubrica devono essere messi in atto solo dopo aver consultato un medico di fiducia o un biologo nutrizionista, l’unico in grado di dare indicazioni precise anche dal punto di vista dell’apporto calorico, che cambia a seconda del sesso, dell’età e di altri fattori individuali. Ricordiamoci sempre che l’attenzione per la Salute, il bene più prezioso che abbiamo, inizia a tavola!

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 29 maggio 2020, ore 18,48. 

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