E’ ancora incentrata sulle analisi del sangue la puntata n. 64 della rubrica “Salute&Benessere” a cura della dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova. Terza settimana di fila dedicata alle analisi del sangue con l’aggiunta della salute ai reni con al centro la creatinina..
Nelle scorse settimane, abbiamo trattato l’importanza dei valori delle analisi relativi al colesterolo, alla glicemia, ai trigliceridi, alle transaminasi e all’omocisteina. Oggi ci soffermiamo sulla creatinina.
L’esame della creatinina consente di avere importanti informazioni sullo stato di salute dei reni. Infatti, i reni sani riescono a filtrare la creatinina e gli altri prodotti di rifiuto dal sangue, eliminandoli attraverso l’urina; poiché la creatinina viene smaltita interamente dai reni, si tratta di un marcatore utile a stimare la velocità di filtrazione glomerulare (ossia un’indicazione sulla salute dei reni). La creatinina è una sostanza chimica di rifiuto prodotta dal metabolismo muscolare (dalla disgregazione della creatina, una sostanza fondamentale per il metabolismo energetico dei muscoli) e, in misura minore, quando si mangia la carne.
Se la funzionalità renale è alterata perché i reni non lavorano bene, la concentrazione di creatinina nel sangue aumenta, perché ne viene smaltita di meno con le urine. Semplificando, se il livello della creatinina è troppo alto, vuil dire che i reni non funzionano bene. La quantità di creatinina prodotta dall’organismo dipende dal peso della persona e dalla sua massa muscolare, per questo la concentrazione è leggermente superiore negli uomini rispetto alle donne e ai bambini.
Nei pazienti adulti, insieme alla creatinina la maggior parte dei laboratori dà anche una stima del valore del tasso di filtrazione glomerulare (eGFR), ossia una stima della velocità con cui i reni producono l’urina. E’ sempre bene ricordare che si tratta di una stima: il suo valore dipende da molte variabili (età, sesso, razza, …) e l’approssimazione può essere errata in alcuni soggetti (ad esempio nei bambini, nei pazienti molto anziani, nelle gestanti, nei pazienti troppo magri o troppo grassi, in caso di malnutrizione, paraplegia, disturbi muscolo-scheletrici e sbalzi improvvisi della funzionalità renale).
Il valore di creatinina è basso solo in rari casi, che quasi sempre corrispondono a una massa muscolare troppo scarsa. La concentrazione della creatinina nel sangue aumenta invece quando diminuisce la velocità di filtrazione glomerulare (GFR), ad esempio nel caso di malattie croniche dei reni o di lesioni acute ai reni, cioè quando i reni sono in difficoltà nella filtrazione dell’urina. Se la creatinina è più alta del normale, il medico probabilmente vorrà confermare il risultato dell’esame con un altro esame del sangue o delle urine. Se si sospetta un danno ai reni, è importante escludere tutti i disturbi che potrebbero aggravarlo. È fondamentale tenere sotto controllo la pressione. I danni ai reni sono permanenti e non reversibili, ma con una terapia corretta si può cercare di non peggiorarli.
L’esame della creatinina può essere prescritto come esame di routine nel quadro di un’analisi completa del metabolismo. Può essere prescritto anche quando il paziente lamenta disturbi non specifici, nel caso di disturbi acuti e/o se il medico sospetta che i reni non funzionino correttamente. Tra i segni e sintomi della disfunzione renale ricordiamo:
- affaticamento, problemi di concentrazione, appetito scarso, disturbi del sonno,
- gonfiore o edema, soprattutto intorno agli occhi o sul volto, sui polsi, sull’addome, sulle cosce o sulle caviglie,
- urina scura, con tracce di sangue o color fondo di caffè,
- diminuzione della quantità di urina,
- difficoltà ad urinare, ad esempio bruciore o perdite anomale, o cambiamento nella frequenza della minzione, soprattutto di notte,
- dolore al fianco sotto le costole, nella zona dei reni,
- pressione alta.
Nel concludere, ribadisco l’importanza di rivolgersi sempre a un professionista qualificato, affinché, anche con un corretto piano alimentare individuale, possa trovare una soluzione alla patologia sofferta o prevenire più gravi conseguenze.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 27 luglio 2018, ore 19,05.