La puntata numero 81 della rubrica “Salute&Benessere”, curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, si occupa questa settimana di un altro argomento delicato: la carie dentale, un autentico incubo quando provoca dolori. Esiste una corretta alimentazione per evitarla, come viene spiegato nel servizio…
Siamo quello che mangiamo e più volte lo abbiamo detto e i nostri denti ne sono lo specchio. Una corretta alimentazione, abbinata chiaramente a una corretta igiene orale, fa sì che i nostri denti siano sani, dentro e fuori. Per capire esattamente di cosa stiamo parlando dobbiamo sapere cosa è la carie e perché si forma. La carie è un’infezione provocata da alcuni microrganismi che popolano il cavo orale e la cosa fondamentale è che la proliferazione di questi batteri è influenzata da quello che mangiamo. Sono infatti i residui di cibo a favorirne lo sviluppo poiché i batteri possono formare la cosiddetta placca batterica, che viene alimentata proprio dal cibo che rimane negli spazi interdentali.
Di cosa si nutrono i batteri del nostro cavo orale? La risposta è facile: principalmente di zuccheri che vengono utilizzati e convertiti in acido lattico, un prodotto che intacca lo smalto dentale causando la carie. Ruolo fondamentale è anche il tempo di permanenza di questi alimenti zuccherini; maggiore sarà il tempo di permanenza di questi cibi nel cavo orale, maggiore sarà il rischio di sviluppare la carie. A questo punto dobbiamo classificare gli alimenti in 3 grandi gruppi:
alimenti cariogeni, cioè ad alto rischio carie;
alimenti cariostatici, cioè neutri;
alimenti anticariogeni, che contrastano cioè la formazione della carie.
Appartengono al gruppo degli alimenti cariogeni i cibi acidi, compresi gli agrumi e le bevande dolci, e gli zuccheri semplici contenuti negli alimenti o nelle bevande, cioè lo zucchero comune utilizzato in cucina, il miele, il fruttosio, la frutta candita, i cereali, il pane e i dolci. Se è vero che gli zuccheri semplici vengono rapidamente utilizzati dalla flora batterica è altrettanto vero che gli alimenti contenenti carboidrati complessi possono essere ugualmente pericolosi. Secondo le ultime ricerche sembra infatti che sia determinante anche il tempo di permanenza del cibo all’interno della bocca e non solo la quantità di zucchero in esso contenuta. Tra gli alimenti cariostatici troviamo la maggior parte delle verdure cotte e morbide, i cibi proteici come carne e pesce e quelli grassi come i formaggi.
Gli alimenti anticariogeni sono invece la frutta fresca non acida, la frutta a guscio come noci e mandorle, le verdure fibrose e crude, i formaggi stagionati e il latte, acqua e bevande senza zuccheri e cibi di consistenza elevata, da masticare, fibrosi e poco adesivi. In caso di denti già compromessi dalla carie o già sottoposti ad otturazione bisogna però prestare attenzione al consumo di alimenti molto duri che potrebbero provocare la frattura del dente stesso. L’assunzione di alimenti cariogeni deve essere dunque seguita da un’adeguata pulizia orale ed è inoltre molto importante che l’alimentazione sia bilanciata e che apporti tutte le vitamine e i minerali necessari a garantire la salute dei tessuti dentari, come calcio, magnesio, fluoro e fosforo.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 30 novembre 2018, ore 19,35.