SALUTE&BENESSERE: POSSO PRENDERE TISANE O INFUSI?

In via del tutto eccezionale, solo per oggi e come accadrà anche il 18 maggio, anticipa di un giorno la regolare pubblicazione di venerdì della rubrica “Salute&Benessere” a cura della dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale. L’argomento di oggi parte da un interrogativo: si possono prendere tisane e infusi quale alternativa a bere acqua (per chi stenta)?…

Posso prendere una tisana o un infuso? Questa domanda è molto ricorrente nella mia professione; giornalmente c’è sempre qualche paziente che si pone il problema e, specialmente in quei soggetti che stentano a bere acqua, le tisane o gli infusi sono una buona alternativa.

Aromatizzando l’acqua, infatti, si riesce a berne di più e a renderne l’assunzione più piacevole.

Uno degli ingredienti spesso utilizzati è la camomilla.

L’Istituto Superiore della Sanità ci spiega tutte le caratteristiche di questa erba medicinale.

La camomilla, si legge sul sito dell’ISS, è una delle erbe medicinali più antiche conosciute dall’umanità. Appartiene alla famiglia delle Asteraceae o Compositae ed è rappresentata da due varietà comuni, la camomilla tedesca (chamomilla recutita) e la camomilla romana (chamaemelum nobile).

I fiori essiccati della camomilla contengono molte sostanze di origine vegetale, come terpenoidi e flavonoidi, che contribuiscono alle sue proprietà medicinali.

Estratti, oli e infusi a base di camomilla sono utilizzati per le sue qualità:

  • calmanti, sedative, antispasmodiche, favorisce il rilassamento muscolare e di conseguenza aiuta a dormire meglio e a favorire un senso di benessere e di calma;
  • antinfiammatorie, per problemi di stomaco, intestino o di altre mucose;
  • antipiretiche, vale a dire in grado di abbassare la febbre;
  • antibatteriche, antimicotiche, contro batteri e funghi;
  • analgesiche, in grado di ridurre il dolore.

In genere, la camomilla è consumata mettendo in infusione i fiori essiccati e nel mondo se ne consumano più di un milione di tazze al giorno.

Gli oli essenziali, estratti dai fiori, possono essere inalati, usati per i massaggi o aggiunti a lozioni e sono comunemente usati in aromaterapia. Inoltre, sono impiegati in molte lozioni per la pelle, creme, saponi e cosmetici.

Gli effetti benefici della camomilla sono legati alla presenza di diversi flavonoidi contenuti nella sua parte centrale e di derivati flavonici.

Altri componenti principali sono gli oli essenziali.

Gli ingredienti medicinali, continua il sito, vengono normalmente estratti dai fiori secchi di camomilla utilizzando come solventi acqua, etanolo o metanolo e gli estratti corrispondenti sono noti come estratti acquosi, etanolici (alcolici) o metanolici.

Gli estratti di camomilla ottimali contengono circa il 50% di alcol.

Gli estratti standardizzati contengono l’1,2% di apigenina che è fra le sostanze più efficaci. Gli estratti acquosi, sotto forma di tisana, contengono concentrazioni piuttosto basse di apigenina libera ma includono livelli elevati di apigenina-7- O- glucoside.

Tradizionalmente, la camomilla è stata usata per secoli come medicina antinfiammatoria, antiossidante, leggermente astringente e sedativa.

E’ importante ricordare, però, che la camomilla potrebbe interagire con i farmaci.

L’infuso di camomilla va preparato con acqua molto calda ma non bollente per non rovinare le proprietà della pianta.

Se si utilizza per i bambini, conclude l’ISS, è bene rispettare le dosi suggerite dal pediatra poiché superata una certa soglia la camomilla può causare l’effetto contrario, ovvero causare nervosismo nel bambino e difficoltà ad addormentarsi.”

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, giovedì 4 maggio 2023, ore 20,23. 

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