Funghi, che passione! E’ il tempo giusto per questa pietanza che può essere utilizzata da sola o con piatti disparati o come contorno. Ma per chi fa la dieta, i funghi si possono mangiare? Risponde a questo interrogativo e ad altri la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, nella puntata n. 73 della nostra rubrica “Salute&Benessere”.
AVVISIAMO I LETTORI CHE, IN VIA DEL TUTTO ECCEZIONALE, LA PROSSIMA SETTIMANA LA PUNTATA DI “SALUTE&BENESSERE” SARA’ PUBBLICATA GIOVEDI’ SERA 11 OTTOBRE E TORNERA’ REGOLARMENTE IL VENERDI’ IL 19 OTTOBRE…
E’ questa la stagione di funghi, ed è quindi, anche nella nostra zona, il periodo in cui tanti raccolgono e mangiano funghi. Alcuni mi hanno chiesto se, in un piano alimentare personalizzato, sia possibile mangiare i funghi.
Premettiamo che, come in tutti gli ambiti, anche nella raccolta dei funghi il pericolo maggiore risiede nella presunzione dei profani di poter svolgere autonomamente il lavoro di un esperto, in questo caso di un micologo. In Italia, attualmente, la raccolta di funghi non è sempre libera: in alcune regioni viene infatti richiesto un patentino anche per la raccolta destinata al consumo personale: è necessario perciò essere ben informati al riguardo. In ogni caso, è sempre opportuno verificare con il micologo ASL di zona la commestibilità dei funghi raccolti.
Raccogliere i funghi autonomamente, in base a semplici criteri di natura empirica e senza le giuste conoscenze, può essere estremamente pericoloso e in alcuni casi addirittura letale; ricordo che TUTTI i funghi sono tossici, ma il potenziale di intossicazione alimentare dipende soprattutto dalla specie, dall’habitat del fungo, dalla modalità di cottura, dalla dose e dalla soggettività del consumatore.
Dal punto di vista nutrizionale, i funghi contengono in genere oltre il 90% di acqua; forniscono fibre, minerali e vitamine in buona quantità, oltre a proteine e a una modesta quota di lipidi (soprattutto acidi grassi polinsaturi essenziali). Contengono anche micosina, un tipo di chitina specifico dei funghi, come componente essenziale della parete cellulare, alla quale si fa risalire la loro limitata digeribilità. Nei funghi essiccati tutti i nutrienti, compresi minerali e vitamine (mantenute nel procedimento), risultano concentrati. Nei funghi sott’olio, aumenta la concentrazione di vitamina E e di polinsaturi (di cui è ricco l’olio vegetale. Una porzione di funghi freschi apporta una quantità significativa di fibre (alle quali si riconoscono benefici anche a livello intestinale) e di potassio, che contribuisce all’equilibrio pressorio. Va segnalata anche la presenza di fosforo e di vitamine del gruppo B.
In sintesi, per quanto riguarda il consumo umano di funghi bisogna certamente fare attenzione alle possibili allergie individuali, al rischio di intossicazione, al rischio di consumare funghi velenosi, nonché all’evitare di eccedere nelle quantità. Tutto dipende ovviamente dalla tolleranza personale ai funghi e dalla capacità di saper riconoscere i funghi commestibili.
Inoltre, è importante ricordare che chi ha dei dubbi sull’assunzione di funghi e sull’interazione con i farmaci che si stanno assumendo in questo periodo deve consultare il proprio medico per comprendere se alcuni abbinamenti tra medicinali e consumo di funghi possano causare dei problemi.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 5 ottobre 2018, ore 20,02.