Ormai è ufficiale: l’aspartame è potenzialmente un cancerogeno. A inserirlo nella lista degli alimenti potenzialmente cancerogeni per l’uomo è stata l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC). Questo l’argomento della settimana presentato dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”…
Ormai è ufficiale: l’aspartame è potenzialmente un cancerogeno.
A inserirlo nella lista degli alimenti potenzialmente cancerogeni per l’uomo è stata l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).
Il 14 luglio scorso sono stati infatti pubblicati gli esiti dei nuovi studi effettuati su questo dolcificante artificiale che, sin dagli anni ’80, ha riscosso un enorme successo per il suo potere edulcorante a zero calorie.
Nonostante questa clamorosa notizia, devo ricordarvi che i dubbi sull’aspartame ci sono sempre stati e dunque la nuova classificazione non aggiunge nulla a quello che già sapevamo.
Sicuramente molti di noi si allarmeranno ma dobbiamo essere consapevoli che il problema principale riguarda l’abuso, come ogni cosa.
Un livello di assunzione giornaliera accettabile fino a 40 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo è stata infatti confermata da un comitato di esperti, il Joint Fao/Who Expert Committee on Food Additives (JECFA).
I gruppi costituiti da IARC e che comprendono i vari agenti sono 4:
gruppo 1: cancerogeno per l’uomo:
gruppo 2A: probabilmente cancerogeno per l’uomo;
gruppo 2B: possibilmente cangerogeno per l’uomo, gruppo in cui adesso rientra l’aspartame;
gruppo 3: non classificabile come cancerogeno per l’uomo.
Le prove sono comunque limitate per il cancro nell’uomo e in particolare per il carcinoma epatocellulare del fegato.
Sono state inoltre riscontrate prove limitate di cancro negli animali da sperimentazione e prove limitate relative ai possibili meccanismi che causano il cancro.
L’aspartame è un dolcificante artificiale, cioè che è sintetizzato chimicamente e, come detto, lo ritroviamo in vari prodotti alimentari e bevande, tra cui bevande light o zero, gomme da masticare, gelati, gelatina, yogurt, cereali, dentifricio e farmaci.
Se una lattina di bibita dietetica light o zero contiene generalmente 200 o 300 mg di aspartame, un adulto di 70 kg dovrebbe consumare più di 9-14 lattine al giorno per superare la dose giornaliera accettabile, supponendo che non vi siano altre assunzioni da altre fonti alimentari. Dosi difficilmente raggiungibili.
Trattandosi appunto di dosi difficilmente raggiungibili, l’Oms suggerisce di limitare il consumo di aspartame. I prodotti che lo contengono non saranno ritirati dal commercio e quindi dobbiamo solo evitare l’eccesso.
E ricordiamo che nella categoria dei possibili cancerogeni per l’uomo rientrano anche l’estratto di aloe vera e l’acido caffeico presenti nel the e nel caffè.
E ricordiamoci che il segreto sta nell’abituarci al gusto del cibo. Più alimenti zuccherati consumiamo più ne vorremo consumare. Teniamolo sempre presente quando scegliamo ciò che dobbiamo portare sulla nostra tavola.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
ISABELLA SALVIA
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 21 luglio 2023, ore 18,06.