Come annunciato sette giorni fa ecco la seconda parte di OCCHIO ALLA SPESA, per la settimanale rubrica “Salute&Benessere” a cura della dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale…
Continuiamo oggi a parlare di sicurezza alimentare grazie al supplemento “Natura”, rivista di ambiente e territorio dell’Arma dei Carabinieri. Analizziamo, in particolare, l’etichetta.
A stabilire cosa e come deve essere comunicato al consumatore sono le normative europee e nazionali, in particolare il Regolamento UE 1169/2011 “Informazioni sugli alimenti ai consumatori”, entrato in vigore il 13 dicembre 2014.
Grazie a questo regolamento, si legge sul supplemento Natura, le informazioni a nostra disposizione sono aumentate: ad esempio è stato introdotto l’obbligo di specificare quale tipo di olio vegetale è impiegato in un prodotto, così come è diventata obbligatoria la tabella nutrizionale ed estesa l’indicazione di origine alle carni suine, ovine, caprine e di volatili.
A questo punto, vediamo quali sono le indicazioni obbligatorie in etichetta sui cibi confezionati previste dal Regolamento 1169/2011:
- la denominazione dell’alimento, ad esempio olio extravergine di oliva, straccetti di bovino adulto, pasta di semola di grano duro;
- l’elenco degli ingredienti, ovvero tutte le sostanze, in ordine decrescente di peso, da quella prevalente a quella presente in minore quantità, impiegate per la preparazione, a patto che siano presenti nel prodotto finito;
- la quantità di alcuni ingredienti, ad esempio la percentuale dell’ingrediente caratterizzante che è associato alla denominazione di vendita o propagandato dall’immagine nel campo visivo principale sulla confezione, o di certe categorie;
- la quantità netta dell’alimento, utile in alcuni casi come il tonno in scatola, dove va indicato il peso netto sgocciolato, o nei cibi congelati dove va indicata la percentuale di glassatura perché considerata come tara;
- il termine minimo di conservazione, da consumare preferibilmente entro il…o la data di scadenza, da consumare entro il…;
- le condizioni particolari di conservazione e/o impiego, ad esempio tenere lontano da fonti di calore, conservare in luogo fresco e asciutto, conservare in frigo una volta aperta la confezione, consumare previa cottura;
- il nome o ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare;
- la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento;
- il Paese di origine o il luogo di provenienza ove previsto, ma sono pochi gli alimenti per cui vale l’obbligo;
- le istruzioni d’uso per i casi in cui la loro omissione renderebbe difficile un uso adeguato dell’alimento, ad esempio da consumarsi previa cottura;
- il titolo alcolometrico, per le bevande che contengono più dell’1,2% di alcool in volume;
- la dichiarazione nutrizionale, obbligatoria ma non per tutti gli alimenti. Ne sono esentati, ad esempio, gli integratori alimentari e le acque minerali;
- il lotto di produzione, codice alfanumerico necessario a rintracciare il prodotto.”
Dopo avere affrontato il tema dei controlli e quello della consapevolezza che nasce imparando a leggere l’etichetta, la prossima settimana vedremo qualche consiglio pratico da attuare al supermercato.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
ISABELLA SALVIA
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 9 dicembre 2022, ore 19,13.