Salute&Benessere: Le acque sono tutte uguali?

Seconda puntata dedicata alle acque, quella numero 37 della rubrica “Salute&Benessere”, curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti. E’ importante collegarsi al precedente servizio (vedere archivio del 12 gennaio) per agganciarsi al tema della settimana: le acque sono tutte uguali?…

L’acqua disponibile per il consumo umano può essere potabile o minerale. Per acqua potabile si intende un’acqua che presenti le caratteristiche previste dalla legge per le “acque per il consumo umano” e sia distribuita da acquedotti pubblici, consortili o privati.

La normativa vigente stabilisce i parametri relativi alle caratteristiche chimiche, fisiche e microbiologiche per tutte le “acque per il consumo umano”, che comprendono anche le acque utilizzate dall’industria alimentare, definendo i requisiti minimi di tipo chimico, fisico e microbiologico necessari a garantirne la salubrità e la purezza. Queste acque non solo devono essere prive di sostanze dannose per l’uomo, ma devono anche avere un certo contenuto salino per essere in grado di dissetare, riequilibrando la situazione osmotica dell’organismo che, con la sudorazione e l’escrezione, perde non solo acqua ma anche sali.

Sono definite acque minerali naturali quelle che hanno origine da una falda sotterranea, provengono da una o più sorgenti, hanno caratteristiche igieniche particolari e hanno proprietà favorevoli alla salute. Le principali caratteristiche che le differenziano dalle acque potabili sono la loro purezza e il contenuto di elementi minerali; per la salvaguardia di queste caratteristiche le acque minerali naturali devono essere immediatamente imbottigliate in prossimità della sorgente stessa. Il contenuto complessivo di elementi minerali permette di suddividerle in:

 

  • minimamente mineralizzate, se il tenore di sali minerali non è superiore a 50 mg/L;
  • oligominerali o leggermente mineralizzate, se il tenore di sali minerali è compreso tra 50 e 500 mg/L;
  • minerali propriamente dette o medio minerali se il tenore di sali minerali è compreso tra 500 e 1500 mg/L;
  • ricche di sali minerali se il tenore di sali minerali è superiore a 1500 mg/L

  • Sulle etichette possono essere riportate numerose altre indicazioni che si riferiscono sia al contenuto rilevante di particolari ioni (fluorurata, calcica, ferruginosa, ecc.) sia agli eventuali e documentati effetti su alcune funzioni dell’organismo (può avere effetti diuretici, o lassativi ecc.). Anche per questo tipo di acque la normativa attuale riporta limiti alle concentrazioni di alcune sostanze disciolte e, visto che si tratta di acque minerali, non deve stupire se il contenuto ammesso di alcuni ioni è talvolta maggiore di quanto previsto per le acque potabili.

Particolari requisiti devono avere le acque per l’alimentazione dei neonati, che devono avere un contenuto molto basso di ioni nitrato (inferiore a 10 mg/L), a causa della loro elevata tossicità per i piccoli consumatori. Inoltre, nel caso di contenuto di fluoro superiore a 1,5 mg/L, l’etichetta dell’acqua minerale deve riportare in caratteri chiaramente visibili che non è opportuno il consumo regolare da parte dei lattanti e dei bambini di età inferiore ai 7 anni.

Le acque sono tutte uguali? Deduciamo chiaramente la risposta! No, le acque sono tutte diverse tra loro, l’importante è familiarizzare con le etichette e sapere riconoscere le differenze e le varie proprietà. Quando andiamo a fare la spesa ricordiamoci di spendere qualche minuto prezioso per leggere le etichette degli alimenti; dobbiamo sapere ciò che mangiamo e ciò che beviamo.

Chiudiamo l’articolo di oggi con una curiosità: esistono dei corsi di sommelier delle acque e addirittura delle associazioni di degustatori delle acque minerali. Cosa vuol dire? Vuol dire che nonostante l’acqua sia incolore, inodore e insapore, ha delle peculiarità che possono essere individuate con un po’ di esperienza.

Ricordo a tutti che eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

           Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (biologo nutrizionista, dietologo o dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da qualsiasi patologia accertata.

Edited by, venerdì 19 gennaio 2018, ore 19,10.

 

 

 

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