I disturbi del comportamento alimentare in Italia: ne soffrono almeno 3 milioni, soprattutto ragazze tra i 15 e i 25 anni. Argomento scottante ma importante quello affrontato dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, per la rubrica del venerdì sera “Salute&Benessere”. Il fenomeno ha portato a indire la Giornata del “Fiocchetto Lilla” che si è svolta il 15 marzo…
Sono almeno 3 milioni le persone interessate dai disturbi del comportamento alimentare in Italia.
Il problema riguarda soprattutto le ragazze dai 15 ai 25 anni, le quali spesso soffrono di forme combinate di anoressia e bulimia, mentre il binge eating disorder, indicato con l’acronimo BED, ovvero disturbo da alimentazione incontrollata, risulta più diffuso tra i 35 e i 50 anni, sia negli uomini che nelle donne.
Proprio perchè il fenomeno non è confinato a un numero ristretto di persone e può riguardare tutti in qualsiasi momento della vita, è stata istituita dalla Presidenza dei Ministri la giornata del “Fiocchetto Lilla”, ovvero la Giornata nazionale contro i Disturbi dell’Alimentazione.
Già 30 anni fa in America il “Fiocchetto lilla” rappresentava la lotta ai disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Nelle principali città italiane edifici pubblici si sono illuminati di viola per dare voce a chi soffre di DCA.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità questi disturbi rappresentano un problema di salute pubblica in costante crescita e rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti, dopo gli incidenti stradali.
Anche il periodo della pandemia ha contribuito ad incrementare i disturbi alimentari; negli ultimi 19 mesi si è infatti registrato un incremento del 30% di nuovi casi e una crescita del 50% di richieste di prima visita per i disturbi del comportamento alimentare.
E i giovani uomini coinvolti sono aumentati dal 10 al 20% in questi stessi mesi.
Considerando che questo fenomeno sanitario è sempre più frequente, la rete assistenziale del nostro Paese è davvero debole: mancano gli ambulatori e mancano anche i posti letto negli ospedali.
Per questo bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica.
I disturbi del comportamento alimentare sono complesse malattie mentali che portano, chi ne è affetto, a vivere con l’ossessione del cibo, del peso e dell’immagine corporea.
Tutti possiamo constatare se siamo normopeso, basta ricavare l’indice di massa corporea (peso/l’altezza al quadrato).
Si è sottopeso con un IMC compreso tra 16 e 18.99 normopeso tra 18.5 e 24.99, sovrappeso tra 25 e 29.99, obeso con un IMC superiore a 30. Sotto 16 si ha gravissima magrezza.
La popolazione italiana risulta così distribuita: 3% sottopeso, 51,5 normopeso, 35,5 sovrappeso e 10% obesa.
Sul sito del Ministero della Salute sono riportati anche i rischi di obesità ed eccessiva magrezza, come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, malattie articolari da sovraccarico, disfunzioni ormonali, tumori, alterazioni del ciclo mestruale.
E’ importante sapere che l’indice di massa corporea non permette di distinguere variazioni del peso dovute all’entità di massa muscolare, massa ossea, contenuto di acqua o accumulo di grasso.
Il semplice calcolo dell’IMC non deve trarre in inganno, portando a diete “fai da te” o recuperate da amici o parenti.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 18 marzo 2022, ore 18,04.