“Una sana alimentazione fa bene alla salute ma i gruppi sanguigni non c’entrano nulla”. Da questo parere dell’ISS (Istituto Superiore della Sanità) si dipana l’argomento della settimana della rubrica “Salute&Benessere” a cura della dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale. Il servizio…
Abbiamo parlato nei mesi scorsi di alcune fake news, che circolano sul web o su alcune riviste, e di come L’Istututo Superiore di Sanità (ISS) le smentisca. Oggi voglio farvi conoscere il parere dell’ISS sulla dieta dei gruppi sanguigni. Testualmente si legge:
“Una sana alimentazione fa bene alla salute ma i gruppi sanguigni non c’entrano nulla”.
La dieta del gruppo sanguigno, conosciuta anche come emodieta, è una dieta ritagliata su misura per ciascuno dei quattro gruppi sanguigni 0/A/B/AB, sia Rh positivo che Rh negativo. Secondo la teoria che è alla base di tale dieta, per ciascun gruppo sanguigno gli alimenti sono distinti in benefici, neutri e nocivi. Lo stesso alimento, continua l’ISS, secondo tale impostazione, potrebbe essere salutare per il gruppo sanguigno A ma dannoso per la salute del gruppo B. Gli alimenti considerati nocivi, sono da evitare o quantomeno da ridurre, perché accusati di poter provocare danni all’organismo, determinando l’inizio di patologie anche serie. Inoltre, ipotizza che una dieta contenente gli alimenti consigliati possa addirittura guarire alcune malattie che, apparentemente, non c’entrano nulla con l’alimentazione. Questa idea di dieta parte dal presupposto che esista una stretta correlazione tra gruppo sanguigno, cibo e sistema immunitario, sostenendo che i gruppi sanguigni siano nati in seguito all’evoluzione umana dovuta al cambiamento dello stile di vita e dell’alimentazione. Tutto ciò, prosegue l’Istituto Superiore di Sanità, non ha alcuna base scientifica, e nessuno studio condotto a favore della emodieta ha dato risultati che ne dimostrino l’efficacia. La ricerca ha dimostrato che non esiste alcun collegamento tra i diversi regimi alimentari, che possono essere di per sé sani, e i gruppi sanguigni a cui appartengono le persone. Peraltro, i gruppi sanguigni costituiscono solo 4 dei circa 20 fattori presenti nel sangue che distinguono la popolazione. Uno studio americano, in cui le diete per ciascun gruppo sanguigno venivano distribuite casualmente, senza tener conto del reale profilo ABO dei soggetti, ha mostrato comunque un effetto positivo del regime alimentare sugli indicatori di salute. Questo perché, conclude l’ISS, una sana e corretta alimentazione, controllata nelle quantità, variata e priva di eccessi, ha un effetto benefico e riduce il rischio di malattie cardiovascolari, indipendentemente dal gruppo sanguigno di appartenenza.”
Il mio consiglio è dunque quello di non affidarsi alle mode del momento, ma di tener conto soltanto delle evidenze scientifiche.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 8 novembre 2024, ore 18,07.