SALUTE&BENESSERE: I MEDICINALI FANNO INGRASSARE?

Le medicine fanno ingrassare? Spronata da una lettrice, la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, risolve questo importante quesito, rivolto a milioni di persone, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”…

Questa settimana vorrei rispondere ad una mia attenta lettrice, che mi ha chiesto se “le medicine fanno ingrassare”.

La prima risposta che, in piena coscienza, voglio dare a tutti è che le medicine si prendono dopo che un medico ci ha visitato, verificando che abbiamo bisogno di un farmaco, per la nostra salute. Interroghiamoci sempre sulle controindicazioni dei medicinali, ma non possiamo evitare di prendere un farmaco, solo perché qualcuno (ma chi?) ci ha detto che farebbe ingrassare. Cerchiamo sempre di confrontarci con un medico di fiducia, seguendo le sue prescrizioni.

Purtroppo, in tutto il mondo occidentale (non solo nella nostra Sicilia!), tante persone assumono farmaci solo per aver letto un articolo su internet o su indicazione di un amico o conoscente. E’ una prassi errata, che può provocare rischi alla nostra salute.

Per verificare, poi, il rapporto tra l’assunzione di un farmaco e l’aumento del peso corporeo è importante comprendere i tempi dell’assunzione, basandosi sempre su una analisi individuale, perché, se è vero che non siamo tutti uguali, è pur vero che non tutti i farmaci sono uguali.

Fatte queste premesse generali, vorrei ora soffermarmi su una categori adi farmaci, il cui uso sta aumentando negli ultimi anni: gli antidepressivi.

Ci sono studi scientifici che hanno dimostrato come alcuni antidepressivi (mirtazapina o alcuni dei vecchi ma tuttora validi farmaci triciclici) comportano il rischio di un aumento di peso, ma questa non è una certezza e non riguarda tutti. Altri antidepressivi (come ad esempio bupropione, trazodone o vortioxetina) hanno rischi decisamente minori, in alcuni casi simili al placebo. Ci sono poi soggetti che ingrassano perché, stando meglio, ricominciano a mangiare, recuperando così il peso perso durante gli episodi di depressione. Questo non vale per tutti, perché solo alcune persone hanno una riduzione dell’appetito quando sono depresse; altre hanno un aumento del bisogno di mangiare. Sembra una contraddizione che la stessa patologia si presenti con sintomi opposti, ma quello che è in comune è la perdita del piacere di mangiare, come accade a volte col sonno. Alcuni pazienti soffrono di insonnia, mentre altri aumentano le ore di sonno. In comune c’è hanno il fatto che il sonno (poco o tanto che sia) non è mai riposante.

Non esistono regolare valide per tutti; per questo è importante confrontarsi con un professionista di fiducia per ricercare una soluzione idonea per il caso concreto.

In via generale ci chiediamo se si può evitare questo effetto collaterale. Secondo me, non solo si può, ma si deve evitare. Ci sono studi che dimostrano come l’obesità sia contemporaneamente una causa della depressione e un effetto di molti psicofarmaci. Non dimentichiamo come le persone in sovrappeso stiano peggio fisicamente: si sentono affaticate, dormono male o hanno una minore autostima. Quindi l’aumento di peso è un grave problema per la qualità della vita, aumentando il rischio di episodi di depressione.

Bisogna, però, anche tenere presente che la depressione è una patologia grave e che gli antidepressivi non sono medicine a cui si può rinunciare con facilità. Una persona gravemente depressa si sente come ci sentiamo noi quando abbiamo un grave lutto. Ogni cosa perde il senso, c’è un sentimento di abbandono, di disperazione, di perdita di speranza. I sintomi sono così dolorosi che possono persino portare alla voglia di morire. Dunque la depressione deve essere curata!

In alcuni casi è sufficiente una psicoterapia, ma nella maggior parte dei casi i farmaci sono indispensabili e comunque non alternativi alla psicoterapia. Spesso il miglior trattamento è una terapia combinata antidepressivi-psicoterapia. In molti casi, l’uso degli antidepressivi è dunque irrinunciabile, ma questi farmaci sono anche numerosi e i medici scelgono quello che ha maggiori possibilità di funzionare per i sintomi specifici di quel paziente e, allo stesso tempo, minori possibilità di darle effetti collaterali (come l’aumento di peso).

Nel concludere, anche se non soffriamo assumiamo farmaci, dobbiamo cercare di condurre uno stile di vita che riduca le possibilità di avere effetti collaterali, come il sovrappeso. Cerchiamo, per questo, di riscoprire il piacere di muoverci o di gustare cibi in quantità o qualità compatibili con un corpo che può essere bello ed efficiente a tutte le età!

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 16 giugno 2023, ore 20,18. 

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