Il fosforo fa bene alla memoria? Questo l’argomento della settimana trattato dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova e iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, nella rubrica “Salute&Benessere” che ha superato le 40 puntate (nell’apposito link l’archivio completo)…
Nell’immaginario collettivo, sin da bambini, abbiamo creduto che il fosforo faccia bene alla memoria. Quante volte, davanti a un libro da studiare, abbiamo immaginato che saremmo riusciti a superare brillantemente un esame assumendo degli integratori o mangiando degli alimenti contenenti fosforo?
Ma è vera questa credenza popolare?
Oltre al calcio, visto la settimana scorsa, nel tessuto osseo e nei denti troviamo il fosforo. Questo macro elemento è presente anche nei tessuti molli e nei liquidi extracellulari e si può trovare sia in forma inorganica che organica, legato per esempio alle proteine e ai lipidi.
Le evidenze scientifiche ci dicono che il fosforo è sicuramente coinvolto nella costituzione di ossa e denti sotto forma di tricalcico eidrossiapatite; contribuisce alla formazione di depositi di energia sotto forma di ATP (adenosintrifosfato); regola gli equilibri acido-base, per la capacità di formare sistemi tampone; svolge funzioni di assorbimento e trasporto di nutrienti attraverso la fosforilazione; va a costituire enzimi, proteine, fosfolipidi, nucleotidi e acidi nucleici e contribuisce alla costituzione in forma attiva di alcune vitamine.
Il fabbisogno giornaliero è simile a quello del calcio, ma i livelli di assunzione giornaliera raccomandati nei diversi Paesi sono molto variabili, da un minimo di 500 mg a valori superiori a 1000 mg. In Italia le quantità raccomandate per il fosforo sono spesso uguali, alle diverse età, a quelle viste per il calcio (ricordiamo che per un adulto l’assunzione giornaliera raccomandata è di 800-1000 mg).
Dove possiamo trovare il fosforo? Il fosforo è presente in buona quantità negli alimenti ricchi di proteine, come il latte e i formaggi, le carni, i pesci, le uova, i cereali e alcuni loro derivati. Il fosforo presente negli strati più esterni delle cariossidi dei cereali si trova sotto forma di fitato, per cui, legandosi al calcio, ne rende difficile l’assorbimento.
Volendo rispondere alla nostra domanda, possiamo concludere che il fosforo, assunto in giuste dosi, sicuramente contribuisce alla nostra vitalità, fornendo energia, e conseguentemente al nostro benessere!
Ricordo a tutti che eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (biologo nutrizionista, dietologo o dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da qualsiasi patologia accertata.
Edited by, venerdì 2 febbraio 2018, ore 19,46.