La malattia emorroidaria affligge tantissime persone che, per vergogna o per mancata consapevolezza, spesso sottovalutano il problema. Questo l’importante ed interessante argomento affrontato, in questa settimana, dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”. Il servizio…
La malattia emorroidaria affligge tantissime persone che, per vergogna o per mancata consapevolezza, spesso sottovalutano il problema.
Ho avuto il piacere di incontrare, presso la Casa di Cura “Nostra Signora della Mercede” di Roma, il prof. Silvestro Lucchese, uno dei massimi esperti in Italia nel settore della chirurgia colon-proctologica, laparoscopica delle ernie e laparocele e della chirurgia addominale open e video-laparoscopica.
Le emorroidi, ci spiega il prof. Lucchese, sono vene emorroidarie divenute varicose per lo sfiancamento della parete e con insufficiente tenuta delle valvole dei capillari venosi e arteriosi; la stasi provoca infiammazione e fragilità della mucosa del canale anale ano-rettale.
Il ristagno di sangue poco ossigenato, l’ambiente caldo-umido e contaminato provocano sofferenza della mucosa ma anche dei legamenti con conseguente scivolamento del canale ano-rettale in basso, oltre l’orifizio anale, talora persino con ulteriore prolasso della mucosa rettale stessa. Le emorroidi sono causate principalmente da:
• Predisposizione familiare;
• Gravidanza – parto per via vaginale;
• Età;
• Sforzi;
• Errata alimentazione;
• Stitichezza;
• Obesità;
• Epatopatia croniche;
• Trombosi pelvica
• Vita sedentaria;
• Sport con lesioni da sella (ciclismo, moto, equitazione ,ecc.) o da forte pressione addominale (sollevamento pesi);
• Farmaci (contraccettivi);
• Posizione di lavoro (molte ore seduti al Pc in posizione obliqua).
Sono 4 i gradi delle emorroidi:
I°GRADO: dilatazione venosa interna con rare e scarse perdite ematiche;
• II°GRADO: emorroidi evidenti, escono dall’ano solo durante la defecazione e rientrano al termine di essa;
• III°GRADO: le emorroidi sono esterne, evidenti e riducibili manualmente dopo l’evacuazione. La lesione è divenuta irreversibile;
• IV°GRADO: le emorroidi sono sempre presenti esternamente, infiammate e non sono riducibili; è presente perdita di sangue e di muco.
Nel prolasso, spiega ancora il prof. Silvestro Lucchese, la mucosa è sempre fuori dall’ano nella sua intera circonferenza, in modo simmetrico o asimmetrico; il lume del canale è occupato dal prolasso muco-emorroidario che occlude il lume stesso, creando camere che frammentano le feci.
Il ponzamento nella defecazione, a causa del reflusso del sangue, invece di agevolare la funzione provoca il gonfiarsi delle vene emorroidarie, restringendo ancor di più il lume e formando feci sottili (a matita), a pezzi o addirittura caprine. La defecazione è spesso incompleta e costringe a ripetere l’atto subito dopo o anche più volte durante la giornata.
Le complicanze delle emorroidi e del prolasso rettale muco – emorroidario possono essere: il sanguinamento dell’ano, la trombosi emorroidaria, l’ascesso perianale.
Poiché le complicanze, anche fatali, potrebbero esserci, sarebbe opportuno rivolgersi a uno specialista
I sintomi delle emorroidi, spiega ancora il chirurgo, sono variabili e possono essere presenti talvolta da tempo imprecisato; spesso sono subdoli e sovrapposti ai sintomi della malattia di base che le ha provocate o acuite:
• sanguinamento;
• prurito;
• bruciore;
• muco;
• incontinenza o ostacolo;
• crisi dolorose;
• defecazione incompleta;
• feci sottili, o a pezzi, o caprine;
• anemia, anche grave.
Molto frequentemente i sintomi sono rappresentati principalmente da defecazione incompleta ed insoddisfacente con feci sottili, a pezzi, a matita o caprine; sono spesso associati spiccato meteorismo e flatulenza di odore mefitico.
La visita specialistica è doverosa; viene eseguita con la valutazione della parte sia a riposo e sotto ponzamento; è doverosamente completata, oltre che con l’esplorazione rettale, con una anoscopia.
Per un completo inquadramento clinico, in base alla storia clinica del paziente ed alle condizioni locali, possono essere necessari altri accertamenti.
La terapia delle emorroidi si giova spesso di una cura medico – dietetica ma, quando devono essere riposizionate manualmente nel canale anale o rimangono abitualmente fuori, è necessario un intervento chirurgico.
La terapia medica è indicata soltanto nei casi di I° e II° grado. Per il III°, IV° grado e per il prolasso, l’intervento chirurgico rappresenta l’unica soluzione; vengono usate abitualmente molte tecniche.
La prossima settimana vedremo insieme al chirurgo quali sono le tecniche chirurgiche a disposizione oggi, rapide nella ripresa e indolori.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
ISABELLA SALVIA
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate
Edited by, venerdì 22 novembre 2024, ore 17,21.