E’ allarme Listeria in Italia. La notizia di 3 persone morte e 66 intossicate per aver mangiato wurstel crudi contaminati da Listeria monocytogenes, è passata quasi inosservata, anche se è scattato l’allarme in molte catene di supermercati. Argomento importante, considerato il notevole uso di wurstel, affrontato dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”…
E’ allarme Listeria in Italia.
La notizia di 3 persone morte e 66 intossicate nel nostro Paese per aver mangiato wurstel crudi contaminati da Listeria monocytogenes, è passata quasi inosservata, anche se è scattato l’allarme in molte catene di supermercati.
I cartelli nei punti vendita in cui si annunciava il ritiro dei prodotti sono apparsi venerdì 23 settembre, e in molti casi non compariva il marchio del prodotto.
Il problema riguarda almeno tre tipi di wurstel Wudy Aia (classico, formaggio e classico snack) con data di scadenza dal 20 settembre 2022 al 5 dicembre 2022.
Questo vuol dire che i prodotti possono essere ancora sugli scaffali dei supermercati oppure nei frigoriferi di casa. Nei documenti di allerta diffusi a livello europeo si citano anche altre marche meno conosciute: Wur, Pavo, Salumeo di Lidl e Salchicha, per le quali non ci sono indicazioni più precise. Nella lista compare anche il marchio Tobias della catena di supermercati Eurospin, che a onor del vero ha ritirato dagli scaffali con un primo annuncio ufficiale alla fine di agosto scorso e un secondo avviso a settembre.
Le verifiche sono state effettuate dal gruppo di lavoro istituito dal Ministero della Salute per fronteggiare la diffusione del batterio e hanno rilevato una correlazione tra alcuni dei casi clinici e la presenza del ceppo di Listeria ST 155 in wurstel a base di carni avicole prodotti dalla ditta Agricola Tre Valli – IT 04 M CE. La presenza è stata confermata anche da campionamenti effettuati presso lo stabilimento.
Al momento sono in atto ulteriori indagini anche su altre matrici e su altri tipi di prodotti che potrebbero essere correlati ai casi umani di listeriosi.
Ma cos’è la Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi?
La Listeria monocytogenes è un batterio ubiquitario che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati.
La principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare.
Bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati, ma raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia è più grave.
La gravità della sintomatologia varia sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto.
Listeria monocytogenes resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C). È invece molto sensibile alle usuali temperature di cottura domestica degli alimenti.
Il Ministero della Salute invita dunque i consumatori a prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti, nel caso specifico dei wurstel, indicate in modo preciso nell’etichetta presente sulla confezione, che normalmente comportano la cottura prima del consumo.
L’adozione di semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce infatti il rischio di contrarre la malattia.
In particolare, è opportuno lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette), conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi, cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta, non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo), non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
ISABELLA SALVIA
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 30 settembre 2022, ore 19,33.