Salute&Benessere: Dieta vegetariana, fa bene?

E’ decisamente di moda la dieta vegetariana, soprattutto in Italia (primo posto in Europa). Ma questo tipo di dieta fa bene? Interrogativo al quale dà una risposta dettagliata la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, nella puntata n. 69 della settimanale rubrica “Salute&Benessere”…

Oggi la dieta vegetariana è decisamente di moda. Inoltre, la nostra Italia è al primo posto per numero di vegetariani in Europa, anche per la facilità con cui si trovano frutta e verdura nei nostri mercati e sulle nostre tavole, grazie pure al nostro bel clima mediterraneo.

Prima di iniziare a comprendere i benefici e i possibili svantaggi di questo regime alimentare, è importante fare piccole distinzioni terminologiche; esiste, infatti:

  • il latto-ovo vegetarianesimo, che evita la carne e i suoi derivati, il pesce, i molluschi e i crostacei, ma ammette il consumo di latte, formaggi, uova e ovviamente vegetali;
  • il latto-vegetarianesimo, in questo caso vengono esclusi, oltre alla carne, al pesce e ai loro derivati, anche le uova (considerate alla stregua di animali “in potenza”); sono ammessi, invece, il latte e i formaggi;
  • il veganesimo, che esclude qualsiasi prodotto di origine animale, compresi uovo e latte, permettendo solo alimenti vegetali;
  • la macrobiotica, che, in realtà, è un modello alimentare inventato agli inizi del Novecento dal giapponese Oshawa sulla base della filosofia zen, dividendo infatti gli elementi secondo i principi orientali dello yin e dello yang e bandendo dalla tavola i cibi di origine animale e favorendo alcuni tipi di cottura;
  • crudismo e fruttismo, che sono “forme estreme” di vegetarianesimo, basate sul consumo di soli alimenti vegetali crudi (e, nel caso del fruttismo, di sola frutta).

Queste forme di alimentazione stanno diventando particolarmente seguite anche perché sono popolarmente ritenute valide per prevenire i tumori. Proprio per questo motivo, invito i miei lettori a leggete anche il sito dell’AIRC (www.airc.it), l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, per capire benefici e svantaggi di questi regimi alimentari. Non dimentichiamo poi che l’efficacia dipende sempre dalla genetica, dalla biochimica e dallo stato clinico individuale.

La dieta latto- ovo vegetariana è nel complesso equilibrata (purché, ovviamente, non si mangino uova e formaggi tutti i giorni, ma si badi bene a sostituire in parte le proteine della carne con quelle di origine vegetale, contenute nei legumi). Chi la segue, raramente, va incontro a carenze nutrizionali. Certo, rinunciare ai benefici del pesce, sia nell’ambito della prevenzione dei tumori sia in quello cardiovascolare, è un peccato. Tra gli svantaggi, c’è il rischio di eccedere nell’apporto di grassi animali, con possibili danni all’apparato cardiovascolare, obesità e diabete.

L’eliminazione delle uova, nella versione latto-vegetariana, può non essere un problema se si compensa bene con l’apporto di proteine di origine vegetale (legumi) e non col solo formaggio, e se si tiene d’occhio il livello della vitamina B12, eventualmente compensando le carenze con un integratore. Se, però, si eccede con i latticini, si assumono troppi grassi con grave rischio per la salute.

La cucina vegan non è bilanciata: esclude qualsiasi prodotto di origine animale, compresi uova e latte, permettendo solo alimenti vegetali. Dal punto di vista scientifico sembra che i vantaggi siano scarsi e legati al possibile diminuito rischio di cancro, obesità e malattie cardiovascolari, tutti risultati che si possono ottenere, però, anche con una dieta bilanciata. Viceversa si possono verificare gravi deficienze di vitamina B12 e di ferro. La carenza di vitamina B12 può dar luogo a malattie del sistema nervoso e predispone all’Alzheimer, mentre la carenza di ferro provoca anemia. Gli integratori, a cui è necessario ricorrere in questi casi, non sono efficaci come le sostanze naturali assunte attraverso i cibi.

La macrobiotica non si basa su alcun principio scientifico e , come il veganesimo, espone a carenze e squilibri. Per chi vuole attenersi a ciò che è scientificamente dimostrato, è utile affidarsi alle valutazioni di un nutrizionista che selezioni alcune pratiche alimentari di dimostrato valore preventivo.

Il crudismo e fruttismo sono regimi alimentari assolutamente sbilanciati, privi di qualsiasi base salutistica scientifica.

In generale, spero si sia compreso che la dieta vegetariana può rispondere al fabbisogno di un adulto sano (per le condizioni particolari come l’infanzia, la gravidanza, l’età avanzata e la malattia è importante affidarsi a un nutrizionista). Il segreto sta nel consumare una gran varietà di cibi, nella quantità giusta. Vi sono tuttavia alcuni componenti della dieta ai quali è necessario fare particolare attenzione. Come indicato dal ministero per l’Agricoltura degli Stati Uniti d’America, che ha prodotto una guida alimentare per i vegetariani (molto diffusi negli USA) e dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la nutrizione del nostro Ministero per le Politiche Ambientali Agricole e Forestali, è importante per i vegetariani la corretta assunzione di proteine, ferro, calcio, zinco, vitamina B-12 e acidi grassi Omega 3, elementi fondamentali per la nostra salute.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

Isabella Salvia

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 7 settembre 2018, ore 20,08. 

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