SALUTE&BENESSERE: DIABETE, NUOVE SCOPERTE SULLE CONNESSIONI PERICOLOSE

Si torna a parlare di diabete, argomento sempre delicato ma sul quale vanno sempre fatti i dovuti aggiornamenti, nella settimanale puntata della rubrica, in rete da oltre sei anni, “Salute&Benessere”, curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale. In particolare si parla delle nuove scoperte sul diabete ma anche delle pericolose connessioni. Il servizio…

Troppo spesso si pensa che basti guardare esclusivamente alla glicemia per sconfiggere il diabete. Ma è una concezione errata.

Questa patologia va interpretata nella sua dimensione più ampia quale fattore di rischio cardiovascolare, renale e metabolico.

In Italia circa quattro milioni di persone ci convivono, eppure solo uno su dieci è consapevole del fatto che il diabete aumenti di due-tre volte il rischio infarto del miocardio e di due-cinque volte il rischio scompenso cardiaco e che il 40% corra il rischio di sviluppare una malattia renale cronica (Mrc). Dell’argomento si è parlato in occasione del media talk “Diabete Cuore Reni – Le Connessioni pericolose”. A tal proposito, Salvatore De Cosmo, presidente eletto Amd (Associazione Medici Diabetologi), ha fatto il punto della situazione:

Il diabete raddoppia il rischio di eventi cardiovascolari e la mortalità conseguente a infarto e ictus. Per questo motivo l’obiettivo principale nella gestione della persona affetta da diabete è trattare in maniera integrata la malattia, con una speciale attenzione alle correlazioni nefro-cardio-metaboliche e al mantenimento in salute degli organi bersaglio.

In definitiva, se soffre il cuore, il rene ne risente; se soffre il rene, ne risente il cuore”. Diventa cruciale, dunque, valutare le pericolose connessioni tra cuore, rene e metabolismo.

Inoltre, uno studio pubblicato su Nature Medicine da un team di scienziati del King’s College di Londra, ha messo a punto un nuovo esame del sangue basato sull’analisi dei lipidi che potrebbe predire l’insorgenza di complicazioni legate all’obesità nei bambini, prima fra tutte il diabete, ma anche altre malattie cardiovascolari ed epatiche.

Gli scienziati hanno analizzato il lipidoma periferico in 958 bambini e adolescenti in sovrappeso o obesi e in altri 373 bambini con peso normale. 186 fra bambini e adolescenti sono poi stati sottoposti per un anno al modello Holbaek, un intervento personalizzato sullo stile di vita per le persone con obesità, basato sulla famiglia, per valutare gli effetti della gestione dell’obesità. «Utilizzando la lipidomica basata sulla spettrometria di massa, – spiegano i ricercatori – abbiamo riscontrato un aumento delle ceramidi, insieme a una diminuzione dei lisofosfolipidi e degli acidi grassi omega-3 nel metabolismo legato all’obesità.

Le ceramidi, le fosfatidiletanolamine e le fosfatidilinositoli erano associate alla resistenza all’insulina e al rischio cardiometabolico, mentre le sfingomieline mostravano associazioni inverse.

Inoltre, un pannello di tre lipidi ha predetto la steatosi epatica con la stessa efficacia degli enzimi epatici.

I lipidi hanno mediato parzialmente l’associazione tra obesità e caratteristiche cardiometaboliche.

La gestione non farmacologica ha ridotto i livelli di ceramidi, fosfolipidi e trigliceridi, indicando che ridurre il grado di obesità potrebbe parzialmente ripristinare un profilo lipidico sano nei bambini e negli adolescenti».

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 18 ottobre 2024, ore 19,05. 

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