In base a una domanda posta da uno dei tantissimi lettori interessati, la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, docente ed esperta di medicina in generale, analizza il connubio, sempre fondamentale da seguire, tra diabete e alimentazione per il settimanale servizio della rubrica “Salute&Benessere”…
Questa settimana voglio rispondere ad una domanda inviata da un lettore di questa rubrica settimanale. In sintesi mi è stato chiesto: “Posso evitare di prendere i farmaci per il diabete se non mangio pane e pasta?”.
Sappiamo che l’alimentazione ha un ruolo centrale nella prevenzione e nella terapia del diabete mellito, ma non può in alcun modo sostituire i farmaci laddove, in base agli opportuni accertamenti eseguiti, essi siano stati prescritti dal medico.
Il 90-95% dei malati di diabete è affetto da diabete di tipo 2, un tempo impropriamente detto “alimentare”. Questa malattia si presenta, in genere, in età adulta (i 2/3 dei casi di diabete interessano persone di oltre 64 anni) anche se, negli ultimi anni, un numero crescente di adolescenti ne risulta affetto. In Italia, sono affetti da diabete di tipo 2 oltre 3 milioni di persone, pari al 5,5% della popolazione; si stima, poi, che debbano aggiungersi a questo numero un altro milione circa di persone che non sanno di avere questa malattia.
Uno stile di vita corretto, che comprende una alimentazione bilanciata e controllata, è il primo passo per controllare il diabete. Una corretta alimentazione è fondamentale per le persone con diabete e non differisce molto da quella che chiunque, anche in perfetta salute, dovrebbe seguire. È consigliata una dieta equilibrata che comprenda tutti gli alimenti ma nelle quantità e proporzioni indicate per il singolo individuo. Per questo motivo le persone con diabete dovrebbero ricevere una consulenza nutrizionale da un nutrizionista alla diagnosi e durante tutta la malattia, in modo da definire le necessità, le abitudini e lo stile di vita. Se necessario, andrebbe considerata la necessità di ottenere una riduzione del peso corporeo nei pazienti con sovrappeso o obesi.
Per quanto riguarda i carboidrati (pane e pasta) dovrebbero essere preferiti gli alimenti a basso indice glicemico (che è la capacità di un alimento di far aumentare più o meno rapidamente la glicemia dopo un pasto). La pasta, i legumi ed i cereali integrali hanno un indice glicemico più basso del pane mentre, ad esempio, il riso ha un elevato indice glicemico. Se nonostante le prescrizioni dietetiche i valori della glicemia non sono ben controllati, è necessario allora assumere farmaci che riportino la glicemia a livelli normali.
Per rispondere a questa domanda, ho utilizzato il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.issalute.it/), che dedica molta attenzione a sfatare bufale e falsi miti. È una buona prassi leggere dati ufficiali, che hanno una base scientifica. In caso di dubbio, però, invito sempre i miei lettori a rivolgersi ad un professionista della salute, come un medico di fiducia, evitando autodiagnosi sul internet.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 20 maggio 2022, ore 19,39.