Seguendo la linea della scorsa settimana (vedere archivio) prosegue l’analisi dell’alimentazione durante la gravidanza la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, nel settimanale appuntamento con la rubrica “Salute&Benessere”. Il tema di questa settimana è: consigli pratici per l’alimentazione delle donne in dolce attesa…
I principi generali per una corretta alimentazione in gravidanza prevedono alcuni accorgimenti sia per quanto riguarda la prevenzione di carenze nutrizionali sia per la sicurezza alimentare. In particolare, è consigliabile frazionare l’assunzione del cibo in tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e tre spuntini, uno a metà mattina, uno a metà pomeriggio ed eventualmente uno dopo cena allo scopo di ridurre le ore di digiuno notturne.
La peculiarità di questo regime è quella di dare un sostegno alimentare frequente e regolare, migliorando anche i processi digestivi e riducendo fenomeni di bruciore di stomaco e di nausea. E’ fondamentale consumare cibi freschi, verdura e frutta di stagione; per i condimenti è opportuno scegliere essenzialmente oli vegetali, consumati possibilmente crudi, evitando grassi animali, sughi e condimenti elaborati. Altri alimenti da evitare sono i dolci, i cibi fritti e ricchi di grassi, gli insaccati, i cibi elaborati, le bevande gassate o zuccherate e i dolcificanti artificiali.
E’ consigliabile ridurre anche l’assunzione di caffè (massimo due al giorno) e altre bevande contenenti caffeina, nonché evitare tisane e infusi la cui innocuità in gravidanza non sia provata; inoltre è fondamentale ridurre al minimo il consumo di sale, per prevenire l’ipertensione gravidica, e abolire le bevande alcoliche.
Nel dettaglio, quali macro e micronutrienti sono fondamentali?
Per quanto riguarda i lipidi, gli acidi grassi essenziali ALA (acido alfa-linolenico) e LA (acido linoleico) sono tra i più importanti durante il periodo di crescita intrauterino in quanto sono coinvolti in una serie di processi energetici e metabolici; il DHA, derivato dell’ALA, ad esempio, è un costituente fondamentale delle membrane di organi specializzati, in particolare di cervello e retina e promuove inoltre il corretto sviluppo del sistema nervoso e riduce il rischio di parto pretermine e/o basso peso alla nascita. Le proteine sono fondamentali per la formazione e la crescita del feto e degli annessi embrionali e per questo è necessario un fabbisogno proteico maggiore.
Secondo l’ultima revisione dei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti per la popolazione italiana), nel primo trimestre una donna in gravidanza ha bisogno di +1g/die di proteine in aggiunta al normale fabbisogno, nel secondo trimestre di +8g/die e nel terzo trimestre di +26g/die.
Il glucosio è fondamentale per la crescita fetale, con il feto che è dipendente dalla madre; in condizioni di normalità, infatti, il feto utilizza tutto il glucosio che riceve. Se la glicemia si modifica, il trasporto placentare del glucosio viene alterato e di conseguenza vengono alterati anche il livello di glucosio e di insulina nel feto. Per tale motivo è importante che la gestante mantenga la glicemia sempre nella norma.
Cosa dire poi dell’acqua? L’acqua è una molecola essenziale per la vita e nell’uomo costituisce il 60-65% del peso corporeo. In gravidanza e anche in allattamento ne viene richiesto un aumentato apporto al fine di permettere la circolazione di un volume di sangue maggiore.
I micronutrienti sono importanti per una funzione fisiologica ottimale, ma nelle donne in gravidanza e nei bambini sotto i 5 anni di età sono diffuse alcune carenze. In particolare le carenze di ferro, acido folico e vitamina A contribuiscono a una scarsa crescita, a deficit intellettivi, complicazioni perinatali e aumentano il rischio di morbilità e mortalità.
L’acido folico è una vitamina del gruppo B che svolge un ruolo importante nella divisione cellulare e nell’interconversione degli amminoacidi. Una sua carenza può determinare problemi nell’accrescimento fetale, in particolare nello sviluppo della spina dorsale e del sistema nervoso centrale (spina bifida) e può anche causare anemia nella madre e nel feto. L’assunzione di integratori contenenti acido folico, già a partire da alcune settimane prima del concepimento, è fortemente consigliata.
La carenza di ferro è associata invece a basso peso alla nascita, parto prematuro e a una serie di complicazioni perinatali, soprattutto emorragiche. I bambini nati da madri con carenza di ferro hanno maggiore probabilità di avere depositi di ferro bassi, con compromissione dello sviluppo fisico e cognitivo e di avere un sistema immunitario meno efficiente. Alla luce di quanto abbiamo visto è fondamentale seguire un’alimentazione corretta, che tenga conto del fabbisogno materno e di quello feto e che, ricordiamo, varia anche in base al trimestre di gestazione.
Ricordo a tutti che eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione ( biologo nutrizionista, dietologo o dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da qualsiasi patologia accertata.
Edited by, venerdì 1 dicembre 2017, ore 19,16.