Altro argomento di stretta attualità nella puntata n. 89 della rubrica “Salute&Benessere” curata dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova. Si parla di ictus, un “colpo” che può accadere in maniera improvvisa. Come fare per prevenirlo e che nesso c’è con l’alimentazione?…
L’ictus, un termine latino che significa “colpo” (in inglese stroke), insorge in maniera improvvisa: una persona in pieno benessere può accusare sintomi tipici che possono essere transitori, restare costanti o peggiorare nelle ore successive. Come abbiamo visto per l’infarto al cuore, l’ictus è un infarto cerebrale, che avviene quando si interrompe l’apporto di sangue in un’area del cervello, con la conseguente morte delle cellule cerebrali di quella zona. Questo provoca che le funzioni controllate da quella parte del cervello (che possono riguardare il movimento di un braccio o di una gamba, il linguaggio, la vista o altro) vengono perse.
Secondo i dati del Ministero della Salute (www.salute.gov.it), in Italia l’ictus è la terza causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore e le neoplasie; causa il 10-12% di tutti i decessi per anno e rappresenta la prima causa di invalidità. Ogni anno si verificano in Italia circa 196.000 ictus, di cui il 20% sono recidive. Il 10-20% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un mese e un altro 10% entro il primo anno di vita. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente, il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza.
L’ictus è più frequente dopo i 55 anni, la sua prevalenza raddoppia successivamente ad ogni decade; il 75% degli ictus si verifica nelle persone con più di 65 anni. E’ possibile prevenire l’ictus? Sebbene, come ben sappiamo, non esistano strumenti per prevenire il futuro, le strategie di prevenzione dell’ictus sono più efficaci se vengono attuate quando l’ictus non si è ancora manifestato ossia in soggetti “che stanno bene”. È consigliabile effettuare periodiche visite presso il proprio medico di base che provvederà a verificare il nostro profilo di rischio. Sicuramente, per prevenire l’ictus, è importante:
- Controllare il peso corporeo, evitare l’aumento ponderale con un piano alimentare individuale. Ricordo che, nei soggetti in sovrappeso, la riduzione del peso corporeo ha effetti positivi anche sulla pressione arteriosa, sul diabete e sui grassi nel sangue;
- Correggere l’alimentazione, riducendo, ad esempio, il consumo di grassi e condimenti di origine animale, aumentando il consumo di pesce quale fonte di grassi polinsaturi, nonché il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e legumi quale fonte di vitamine e antiossidanti;
- Non fumare, poiché smettere di fumare riduce il rischio di ictus;
- Limitare il consumo di alcolici, evitando una eccessiva assunzione di alcol;
- Limitare il sale nella dieta a meno di 5/6 grammi; tale obiettivo si raggiunge evitando cibi ad alto contenuto di sale e non aggiungendo sale a tavola (la raccomandazione è ancora più importante per i soggetti con ipertensione arteriosa);
- Controllare la pressione arteriosa: nei soggetti ipertesi, le modificazioni alimentari e dello stile di vita sono ancora più importanti avendo, come consigliati, valori inferiori a 140/90 e di 130/80 nei diabetici;
- Controllare la glicemia: eseguire periodici controlli della glicemia per diagnosticare precocemente la presenza di diabete. Nei diabetici la riduzione del peso corporeo, le modificazioni dello stile di vita ed il controllo degli altri fattori di rischio devono essere particolarmente accurati;
- Attenzione alla fibrillazione atriale: per prevenire l’ictus nei soggetti con fibrillazione atriale è indicata seguire le prescrizioni del proprio cardiologo di fiducia;
Oltre una costante guida medica che monitori l’andamento del nostro stato di salute (anche misurando la pressione arteriosa come abbiamo già visto), è fondamentale capire come sia importante controllare il nostro peso ed evitare l’obesità, che è tra i primi fattori di rischio di tutte quelle patologie che rappresentano la principale causa di morte nelle nazioni industrializzate. E’ possibile quindi ridurre il rischio rivolgendosi ad un professionista! Se siete ipertesi o in sovrappeso, la cosa più sensata è rivolgersi ad un nutrizionista, oltre che al medico di fiducia! Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 1 febbraio 2019, ore 18,02.