Come prevenire il Covid-19, il virus che tiene in scacco tutto il mondo e per il quale segni di speranza per uscirne stanno emergendo in Italia, dopo la Cina dove il Coronavirus è partito. Lo spiega la dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina generale, nella settimanale puntata della rubrica “Salute&Benessere”. E, visto che ancora siamo in tempi di lockdown, la d.ssa Isabella ricorda l’hashtag ancora attuale…
Come richiestomi da molti lettori, questa settimana proviamo ad ampliare i nostri orizzonti informativi sui rischi del coronavirus, analizzando come sempre i dati scientifici a nostra disposizione. Siamo stati tutti molto responsabili e disciplinati; infatti i passi in avanti fatti nelle ultime settimane sono il frutto del comportamento di tantissimi, che abbiamo correttamente applicato le norme di distanziamento sociale.
Oggi vorrei andare oltre, provando con voi a comprendere meglio alcuni dati, relativi al rischio maggiore del virus, che lo ricordo può provocare la morte. Per fare questa analisi, usiamo i dati presenti nello specifico sito dell’Istituto Superiore di Sanità (www.epicentro.iss.it/coronavirus), che è costantemente aggiornato e mi ho consigliato dal primo giorno.
Iniaziamo col riscontrare un dato importante dopo due mesi, che ci deve guidare anche nei prossimi mesi (fino a quando avremo un vaccino o una cura certa, che al momento non c’è). Il primo dato importante è che l’età media degli oltre 22mila morti in Italia è di 79 anni circa, mentre l’età media dei 174mila positivi è di circa 62 anni. Questo vuol dire che la mortalità è superiore per i meno giovani. Per questo, anche nei prossimi mesi, dovremo preservare al massimo le generazioni più mature, che dovranno consapevolmente evitare i contatti sociali.
Un ulteriore aspetto importante sulla mortalità da COVID-19 è che oltre il 96% dei deceduti avevano patologie pregresse (solo il 3,7% non avevano disfunzioni clinicamente accertate). Quindi ci hanno lasciato soggetti che già soffrivano di malattie certificate. Il dato ancora più rilevante è che il 60,7% dei morti avevano 3 (tre) o più patologie accertate.
Se ci domandiamo quali fossero queste malattie, scopriamo che la maggioranza sono l’ipertensiione arteriosa (69,7%), il diabete mellito – tipo 2 (31,9%) la cardiopatia ischemica (27,4%), fibrillazione atriale (21,7%), insufficienza renale cronica (21,4%), scompenso cardiaco (15,8%) e obesità (12,2%).
Cosa ci possono insegnare questi dati? Sicuramente che dobbiamo avere sempre attenzione alla nostra salute e che possiamo prevenire il rischio della morte da COVID-19 curando (o prevenendo) determinate malattie che, come abbiamo visto, sono prevalentemte di natura cardiologica e, come sa chi mi segue da tempo, si possono prevenire con una alimentazione corretta. Da biologa nutrizionista, posso consigliare che un paino alimentare individuale previene più gravi conseguenze per la nostra salute.
Oggi voglio qui riportare una frase di un grande medico e studioso svizzero del Rinascimento, Paracelso, il quale scrisse: “Coloro che si limitano a studiare e a trattare gli effetti della malattia sono come persone che si immaginano di poter mandar via l’inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causa l’inverno, ma l’inverno che causa la neve” .
In settimana, una lettrice mi aveva chiesto se esistessero correlazioni tra il fumo e il coronavirus. Sono dati e studi in continua evoluzione. Ad oggi, in molti ospedali europei e americani è stato riscontrato che i fumatori positivi all’infezione da SARS-CoV-2 al momento del ricovero presentano generalmente una situazione clinica più grave dei non fumatori e maggiore probabilità di aver bisogno della terapia intensiva e di ventilazione meccanica. Questo anche perché il fumatore (o ex fumatore) può aver già sviluppato una malattia polmonare o avere una ridotta capacità polmonare. In generale, le condizioni che aumentano il fabbisogno di ossigeno o riducono la capacità dell’organismo di utilizzarlo correttamente possono portare i pazienti a un maggiore rischio di gravi patologie dell’apparato respiratorio come la polmonite.
Chi mi conosce, sa che fino a qualche anno fa anch’io ero una fumatrice. Per questo so quanto sia difficile smettere. Da biologa non posso però nascondervi che il fumo come il sovrappeso sono causa di gravi malattie. Come visto sono patologie che, in caso di positività al nuovo Coronavirus, potrebbero portare ad effetti letali. Per questo, come in altre gravi patologie, possiamo prevenire le conseguenze più gravi, smettendo di fumare e curando la nostra alimentazione!
Vi saluto virtualmente anche questa settimana, ricordandovi che anch’io continuo a restare a casa e che quello che ingeriamo diventa parte di noi nel bene come nel male!
Prevenire si può!
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
Isabella Salvia
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 24 aprile 2020, ore 19,50.