SALUTE&BENESSERE: CALCOLI RENALI (PRIMA PARTE)

Calcoli renali. Un altro argomento, importante e delicato, viene trattato questa settimana dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova ed esperta di medicina in generale, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”. Il servizio…

La presenza di calcoli renali è definita anche nefrolitiasi o litiasi renale. I calcoli sono simili a piccoli sassi che si formano all’interno dei reni quando le sostanze normalmente presenti nelle urine diventano troppo concentrate e si accumulano sotto forma di materiale solido. Possono rimanere nel rene oppure spostarsi lungo gli ureteri fino a raggiungere la vescica e essere così eliminati all’esterno del corpo con le urine.

I calcoli renali sono abbastanza comuni, circa tre uomini e due donne su venti, ne soffrono in diverse fasi della loro vita. Sono molto più frequenti negli individui con età compresa tra i 30 ed i 60 anni e compaiono raramente prima dei 20 anni di età.

Si differenziano in base alle dimensioni, alla composizione, alla forma, al colore. Alcuni, sono piccoli come granelli di sabbia, la cosiddetta “renella”; altri, possono crescere di volume fino a raggiungere le dimensioni di una palla da golf.

La composizione dei calcoli renali è molto varia. Le più comuni sono:

  • calcoli di calcio (75% i tutti calcoli renali), costituiti da ossalato di calcio in forma pura oppure associata al fosfato di calcio. L’ossalato di calcio è un sale di calcio dell’acido ossalico che può essere assunto dall’organismo mangiando cibi che ne sono molto ricchi come le barbabietole, gli spinaci, le foglie di tè e il kiwi;
  • calcoli di struvite, chiamati anche calcoli infettivi. Sono costituiti da cristalli di fosfato di ammonio e magnesio e possono raggiungere dimensioni notevoli. Si formano spesso in seguito a un’infezione batterica. Questo batterio è in grado di produrre delle sostanze che cambiano l’acidità delle urine e facilitano la formazione di cristalli di struvite a partire dagli ioni fosfato e magnesio
  • calcoli di acido urico, solitamente lisci, marroni e più morbidi di altri tipi. Si formano soprattutto in persone che hanno le urine molto acide con conseguente precipitazione dell’acido urico in cristalli
  • calcoli di cistina, spesso gialli, somigliano a veri e propri cristalli piuttosto che a pietre. Si formano soprattutto in coloro che soffrono di cistinuria, una malattia genetica caratterizzata dall’incapacità del rene di riassorbire un amminoacido chiamato cistina. Ciò determina la presenza di una notevole quantità di cistina nelle urine che può, quindi, precipitare e formare i calcoli.

Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.

ISABELLA SALVIA

I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.

Edited by, venerdì 7 giugno 2024, ore 18,18. 

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