Bere solo birra fa meno male rispetto ad altri alcolici? E’ una domanda che tutti – incalliti bevitori e non – si pongono. Il quesito viene spiegato dalla dottoressa ISABELLA SALVIA, nutrizionista con studio in Torrenova, nella settimanale rubrica “Salute&Benessere”…
Rispondiamo oggi a un quesito che, specialmente in vista della stagione estiva, può interessare giovani e meno giovani. Molte persone scelgono infatti, per ragioni legate a errate convinzioni, di consumare una bevanda alcolica piuttosto che un’altra.
Ma bere soltanto birra fa meno male che bere altri alcolici? Assolutamente no! Lo riporta proprio il sito dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità.
“Come per le sigarette e per le droghe, si legge testualmente, l’aggettivo “leggero” riferito al bere alcol è quanto meno ingannevole. Una Sentenza della Corte di Giustizia Europea afferma che, indipendentemente dal tipo di bevanda alcolica che si consuma, l’alcol in essa contenuto è sempre dannoso per la salute e non si possono vantare proprietà salutistiche delle bevande alcoliche.
Certamente la birra ha un tasso alcolico più basso del vino o dei superalcolici, ma basta bere un bicchiere di birra da 33 cc per introdurre la stessa quantità di alcol di un bicchiere di vino da 15 cc o un bicchierino di superalcolico.
Nel nostro Paese, tra i cittadini di età 16-24 anni, si registra la percentuale più elevata di consumatori di birra (e aperitivi alcolici).
Inoltre, più precocemente si inizia a consumare alcol maggiore è il rischio di diventare alcolisti da adulti.
L’organismo raggiunge la piena capacità di metabolizzare l’alcol solo intorno ai 18-21 anni motivo per cui l’alcol consumato prima di tale età ha un effetto molto più dannoso sull’organismo rispetto a quello esercitato sugli adulti. Bere alcol in una fascia di età in cui alcuni organi stanno completando la loro maturazione, in modo particolare il cervello, continua il sito dell’ISS, può causare problemi di apprendimento, di memoria e di orientamento visuo-spaziale causato da danni ad una zona del cervello denominata ippocampo. Tale rischio è particolarmente accentuato nel periodo fra i 12 e i 25 anni che è quello di massima vulnerabilità cerebrale all’uso di alcol.
Le Linee guida italiane per una sana alimentazione sconsigliano il consumo di qualunque quantità di alcol prima dei 18 anni, pongono a 1 bicchiere il limite giornaliero da non superare per le donne e per gli ultra65enni e a 2 bicchieri le quantità massime di consumo di alcolici per l’uomo. Le stesse Linee guida sottolineano che queste indicazioni sono compatibili con un consumo di alcol a basso rischio solo se si sia sani, si segua un’alimentazione completa ed equilibrata, si beva durante i pasti e comunque mai a digiuno, non si sia in sovrappeso o obesi, non si sia in gravidanza o allattamento, non si assumano farmaci, non si debba guidare subito dopo il consumo macchinari pericolosi, non si abbiano o abbiano avuto episodi di dipendenza da alcol.
L’organismo femminile presenta una massa corporea inferiore rispetto all’uomo e una ridotta capacità di metabolizzazione dell’alcol.
Per questi motivi, conclude l’Istituto Superiore di Sanità, la donna sviluppa più rapidamente dell’uomo i danni legati al consumo di alcol in particolare connessi all’aumento del rischio per il cancro al seno (+ 27% superato un bicchiere), per malattie del fegato, del sistema cardiovascolare, del sistema nervoso, della fertilità e del metabolismo osseo”.
Eventuali quesiti o temi d’interesse mi potranno essere segnalati su Facebook alla pagina “Dott.ssa Isabella Salvia – Biologa Nutrizionista” o tramite WhatsApp al 320 6556820.
ISABELLA SALVIA
I contenuti di questo articolo hanno esclusive finalità informative e divulgative, non essendo destinati ad offrire consulenza medica/nutrizionale personale. La dottoressa Isabella Salvia consiglia sempre di rivolgersi ad un professionista qualificato della nutrizione (un biologo nutrizionista, un medico dietologo o un dietista) per ricevere un piano alimentare personalizzato, redatto sulla base di una diagnosi individuale, sia per soggetti sani che per le persone affette da patologie accertate.
Edited by, venerdì 14 aprile 2023, ore 17,45.