S.Agata Militello: Processo “Camelot”, atto finale. Revocate le statuizioni civili all’ing. Contiguglia

“Camelot”, ultimo anno. Dopo assoluzioni e prescrizioni, termina definitivamente la vicenda giudiziaria che, il 15 febbraio 2014, aveva scosso il Comune di Sant’Agata Militello. La Cassazione ha revocato le statuizioni civili all’ingegnere GIUSEPPE CONTIGUGLIA (foto in alto) che commenta al pari del suo legale di fiducia, avvocato MASSIMILIANO FABIO. Il servizio…

GIUSEPPE LAZZARO

Si chiude definitivamente, dopo oltre dieci anni, la vicenda giudiziaria scaturita dall’operazione “Camelot” che, il 15 febbraio 2014, interessò il comune di Sant’Agata Militello. La Corte d’Appello di Messina, pronunciandosi in sede di rinvio della Corte di Cassazione, disposto con la sentenza dello scorso 9 maggio, ha decretato la revoca delle statuizioni civili poste a carico dell’ingegnere Giuseppe Contiguglia, già dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale.

A seguito della sentenza di primo grado che dichiarò la responsabilità dell’imputato come organizzatore della presunta associazione a delinquere, nel novembre 2022 la Corte d’Appello riformò parzialmente la sentenza dichiarando la prescrizione, confermando tuttavia la decisione sulle statuizioni civili. Dopo il rigetto del primo ricorso in Cassazione, il difensore dell’imputato, avvocato Massimiliano Fabio, propose ricorso straordinario di fronte alla stessa Suprema Corte, deducendo l’errore di fatto contenuto nella sentenza impugnata riguardo la data dell’ultimo reato fine contestato e, dunque, della decorrenza dei termini di prescrizione già antecedente la pronuncia di primo grado. Il ricorso straordinario fu accolto dalla Seconda Sezione Penale, con revoca della precedente pronuncia della stessa Cassazione ed annullamento con rinvio ad altra sezione della sentenza d’appello impugnata. All’esito dell’ulteriore giudizio, dunque, il collegio messinese ha rilevato come l’ultimo reato fine contestato, per un’ipotesi di falso, si riferisse al 2012, tanto da essere dichiarato prescritto nella stessa sentenza di primo grado.

In ragione di ciò le statuizioni civili sono state revocate. L’avvocato Massimiliano Fabio (foto sopra) dichiara: «Giunge finalmente a conclusione una vicenda giudiziaria lunga e controversa per la quale già l’accoglimento del precedente ricorso straordinario in Cassazione, fatto tutt’altro che consueto, aveva rappresentato un punto particolarmente significativo affermando un principio giurisprudenziale di particolare rilevanza». «Apprendo con estrema soddisfazione il risultato ottenuto grazie alla professionalità e caparbietà del mio avvocato Massimiliano Fabio. Lui ha creduto sempre nella mia innocenza e questo lo ha spinto ad incoraggiarmi e sostenermi», ha commentato lo stesso ingegnere Giuseppe Contiguglia. «Il lungo e travagliato iter procedimentale mi ha fatto comunque valutare meglio la vita ed i suoi valori che comprendono: la famiglia, i veri amici ed il lavoro. Proprio alla famiglia voglio dedicare il mio sollievo e la mia gioia: senza di loro non sarei riuscito a superare la “tempesta”, contro tutti e tutto, nella consapevolezza di essere un “combattente”, come diceva qualcuno, consegnandomi la forza di andare avanti e procedere nel percorso di vita e professionale che mi ha portato ad avere risultati e soddisfazioni. In ultimo non dimentico la mia Sant’Agata alla quale ho dato tutto e per la quale darei ancora tutto ma, mi rendo conto che, ogni cosa va fatta a suo tempo».

In precedenza il collegio del Tribunale di Patti mandò assolto il sindaco Bruno Mancuso per non avere commesso il fatto dall’accusa di essere il promotore dell’associazione, dichiarando il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per altri quattro componenti dell’Ufficio Tecnico comunale, ritenuti partecipi del reato associativo.

Quindi, il 28 novembre 2022, la Corte d’Appello di Messina (presidente Alfredo Sicuro, a latere De Rose e Lino), aveva disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione, per l’ingegnere Contiguglia e per il geometra Francesco Spitaleri, che rispondeva di calunnia nell’interrogatorio di garanzia ed era stato condannato a 2 anni in primo grado.

Edited by, venerdì 11 ottobre 2024, ore 17,03. 

 

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