Una interrogazione sui 5 anni di ritardo dei lavori di completamento del porto di Sant’Agata Militello (foto in alto e in basso lo stato attuale del cantiere) è stata presentata dai consiglieri di minoranza al sindaco BRUNO MANCUSO. Il servizio…
Una interrogazione sui 5 anni di ritardo dei lavori di completamento del porto di Sant’Agata Militello è stata presentata dai consiglieri di minoranza al sindaco Bruno Mancuso.
“La scadenza per l’ultimazione dei lavori di completamento del porto era stata prevista – si legge nell’atto -, al momento della consegna dei lavori da parte dell’Amministrazione-Sottile, per il 7 novembre 2019, come da contratto stipulato nel 2018; l’amministrazione ha annunciato in questi 5 anni di ritardo, di volta in volta, diverse date in cui i lavori sarebbero stati completati, concedendo proroghe su proroghe e finanche consentendo all’impresa di pretendere indennizzi per decine di milioni di euro, imputando il ritardo al Comune di Sant’Agata Militello; il predetto ritardo ha creato un gravissimo pregiudizio sia per il nostro comune che per tutto l’hinterland, in termini di sviluppo turistico e lavorativo, basti immaginare quello che avrebbe potuto dare il porto ultimato nei tempi previsti dal contratto.
Considerato, che a causa di ritardi accumulati, in buona parte per provvedimenti e scelte scellerate dell’Amministrazione-Mancuso, tra cui varianti in corso d’opera, mancato avvio delle espropriazioni, transazioni rimaste inseguite da parte dell’impresa e proroghe su proroghe, ingiustificate e solo segno di incapacità di affrontare le problematiche insorte nel rispetto della normativa in materia e nell’interesse pubblico; che l’amministrazione comunale aveva annunciato alla stampa il finanziamento di circa 10 milioni di euro, per arginare il fenomeno del sifonamento, rilevato su un tratto del molo di sopraflutto ed il sindaco ha dichiarato di avere affidato il relativo appalto alla ditta inadempiente e priva, per ammissione dello stesso Mancuso, di capacità economico-finanziaria, in modo da consentire alla stessa di recuperare i fondi necessari per il completamento dell’opera; che il Sindaco, in consiglio comunale, nei giorni scorsi, ha annunciato che attualmente la ditta risulta presente nel cantiere nonostante sia scaduta l’ultima proroga al 30 giugno 2023 e non sia stata autorizzata altra proroga, che non si capisce bene come potrebbe essere autorizzata ovvero fissato altro termine finale dei lavori o comunque fatta altra transazione che si era ventilata in notizie di stampa; che il consiglio comunale, nella penultima seduta, ha deliberato una variazione di bilancio a seguito dell’assegnazione del contributo concesso di 372.010,07 euro, di cui il 50% già erogato con decreto n. 138/2023, dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, destinato al finanziamento dei lavori di completamento delle opere marittime a compensazione dei prezzi dei materiali da costruzione e che, in quel consiglio comunale, la minoranza consiliare ha chiesto al sindaco di valutare la possibilità di trattenere tali somme relative ai Sal-bis, unitamente alle polizze a garanzia dell’appalto, nelle more delle definitive determinazioni in ordine alla posizione da assumere nei confronti dell’impresa per il cronico inadempimento nell’esecuzione dei lavori; che il sindaco è tenuto a spiegare bene al consiglio comunale le scelte operate e quelle che intende portare avanti in questo ennesimo mandato per il completamento dell’opera.
Ritenuto – si legge nell’interrogazione – che nessun finanziamento è stato erogato ad oggi per il sifonamento del molo di sopraflutto ed il governo regionale ha rimodulato le somme tolte al Comune di Sant’Agata per destinarli in altri porti della Sicilia; che, incredibilmente, il Comune di Sant’Agata anziché procedere alla rescissione in danno dell’impresa, per come ripetutamente e da anni richiesto dalla minoranza consiliare e previsto dalla legge, ha affidato alla medesima impresa la somma urgenza per la protezione del litorale, nei pressi della caserma dei carabinieri, che però non sembra essere stata portata avanti nei modi e termini di legge e da contratto, come peraltro era prevedibile a tutti, tranne al sindaco che si ostina a dare fiducia ad una ditta che non ha mai dato segnali positivi; che il 31 dicembre 2023 risulta il termine ultimo per spendere le somme del finanziamento e, quindi, di validità dell’appalto, decorso il quale si aprono scenari a tinte fosche per l’opera e le casse comunali; che sul Porto è venuto il momento di fare definitiva chiarezza e comprendere le iniziative che il sindaco, che ha pure mantenuto per se la delega ai Lavori Pubblici, intende mettere in atto per provare a recuperare il tempo perduto, salvaguardare le casse comunali in grave pericolo in caso di revoca del finanziamento e trovare il modo di consegnare, in tempi ragionevoli, l’opera più attesa di sempre alla comunità di Sant’Agata e dei Nebrodi; che il modus operandi tenuto dall’impresa e dal Comune nel corso dell’appalto potrebbe rilevare sul piano della rilevanza penale”.
Tutto ciò premesso, considerato e ritenuto si interroga il sindaco per sapere: per quali motivi ad oggi i lavori dopo 5 anni dalla scadenza del termine contrattuale non sono stati completati; quali sono stati gli esiti dei lavori della commissione di collaudo e le richieste delle varie direzioni lavori che si sono succedute e dell’attuale RUP, in ordine all’ipotesi di rescindere il contratto con l’impresa; per quali motivi il Comune non si è determinato con atti formali dopo la scadenza dell’ultima proroga ed a che titolo la ditta risulta ancora nella titolarità dell’appalto e presente in cantiere, sebbene con pochi operai e con un andamento dei lavori a singhiozzo; se il Sindaco ha incamerato le polizze a garanzia dell’appalto e bloccato il contributo di 372.000 euro, visto che la ditta è inadempiente; sulla scorta di quale documentazione o atto concreto è stata informata la città di un ulteriore finanziamento di 10 milioni di euro e per quali ragioni la Regione ha rimodulato i fondi per la portualità mettendo fuori da ogni finanziamento il Porto di Sant’Agata; per quale ragione è stata affidata alla ditta inadempiente nei lavori del porto la somma urgenza per la protezione del lungomare e se tale somma urgenza è stata portata aventi regolarmente e nei modi e tempi dell’affidamento; se è vero che il 31 dicembre 2023 scade il termine del finanziamento ed il Comune rischia di vedersi addebitato con la revoca l’importo di 30 milioni di euro a carico del bilancio comunale; quali sono le iniziative che il sindaco ed il Comune hanno assunto e/o intendono assumere nei confronti dell’impresa per i ritardi accumulati e nella somma urgenza per i massi, rispetto al problema della scadenza del termine del finanziamento.
Teresa Frusteri
Edited by, venerdì 27 ottobre 2023, ore 14,18.