Una vicenda paradossale arriva da Sant’Agata Militello dove, lo scorso 9 ottobre, è deceduto il 41enne MAURIZIO LIBRIZZI. Ebbene, la salma è stata tumulata, con accoglimento della richiesta, al cimitero di Torrenova perché in quello santagatese (foto in alto l’interno), non vi sono loculi. L’amaro sfogo del padre, GIUSEPPE LIBRIZZI, nel servizio…
E’ ancora emergenza loculi a Sant’Agata Militello dove si deve sempre ricorrere al comune limitrofo di Torrenova. Oggi vi raccontiamo la triste storia di un padre che ha perso da qualche giorno il figlio, e non ha potuto seppellirlo al cimitero comunale santagatese.
Lo sfogo del signor Librizzi:”Un figlio che ci lascia è quanto di più innaturale possa esistere al mondo. Basti pensare che per quanto il vocabolario della lingua italiana contenga oltre 250.000 parole, non ne esiste alcuna che possa descrivere un genitore che perde un figlio. E non esiste alcuna parola in nessuna lingua al mondo, semplicemente perché è un fatto che esula dalla giustizia terrena. Ma purtroppo accade, e per quanto ci senta sopraffatti dal dolore, la prima cosa da fare – ma forse anche l’unica – è assicurare una degna sepoltura al compianto figlio che non è più con noi, e far sì che parenti e amici abbiano un luogo consono e decoroso dove poter ricordare il defunto.
Questa è la situazione che io, Giuseppe Librizzi, ho dovuto purtroppo affrontare con tutto lo sgomento e la sofferenza possibile. Mercoledì 9 ottobre è mancato in pochissimi giorni mio figlio Maurizio, di soli 41 anni. Oltre a noi genitori ha lasciato una moglie e due bambini, e a compiangerlo oggi ci sono anche la sorella e il cognato, gli zii, i cugini, i parenti tutti e la moltitudine di amicizie che Maurizio aveva coltivato nella sua breve vita. In questo grandissimo tormento – prosegue il signor Librizzi -, siamo stati costretti a subire un enorme sgarbo da imputare alla situazione e alla gestione dei cimiteri nel comune di Sant’Agata Militello, caratterizzato dalla totale assenza di loculi dove tumulare le salme. Vi sono bare accatastate nella chiesa del cimitero e nelle salette poste in prossimità dell’ingresso principale, con defunti deceduti da anni in attesa di una degna sepoltura”.
La situazione è sicuramente da denunciare, primariamente per una questione di dignità e di rispetto. È inaccettabile che un Paese socialmente evoluto come l’Italia, in un periodo storico in cui scienza, medicina e tecnologia stanno facendo passi da gigante, non si riesca a garantire ai cittadini un’adeguata gestione dei cimiteri. Da non tralasciare poi la questione igienico-sanitaria, che con le alte temperature che si registrano in Sicilia nei mesi estivi, non risulta sicuramente consona.
Una buona amministrazione della cosa pubblica passa anche e, soprattutto, dal rispetto per i defunti. Amministrare a qualsiasi livello, si sa, comporta fare delle scelte. In un mondo utopistico che non può purtroppo esistere, tutti gli amministratori assicurerebbero sicuramente il massimo livello dei servizi ai propri cittadini in ogni ambito. Quando questo non può accadere, ci si deve assumere la responsabilità di scelte politiche e umane. La realizzazione dei loculi è un servizio auto-finanziato dagli utenti, che pertanto ne sostengono la spesa, all’Amministrazione Comunale spetta il solo compito di programmare e realizzare i loculi in tempo utile e poi assicurare una degna manutenzione dell’area cimiteriale.
“Per evitare che la cara salma di mio figlio Maurizio dovesse riposare in un luogo indegno come quello in atto destinato al deposito delle bare in attesa di tumulazione – annuncia il signor Librizzi – abbiamo deciso di assicurarle una degna e cristiana sepoltura presso il cimitero del comune di Torrenova, che ringraziamo di cuore per la disponibilità accordata. Ci auguriamo che questa incresciosa situazione possa risolversi quanto prima, e che gli attuali amministratori si assumono le responsabilità che a loro competono prendendo in carico la questione nel più breve tempo possibile. Allo stesso modo ci auguriamo che i cittadini del nostro comune non restino in silenzio di fronte a questa grande ingiustizia sociale, e che possano condividere questo nostro doloroso pensiero tramite una denuncia ferma e decisa di questa situazione veramente intollerabile”.
Teresa Frusteri
Edited by, martedì 15 ottobre 2024, ore 10,30.