Provincia: Incendi, una giornata di terrore, fuoco, danni. Finita emergenza a Oliveri. Salvo il Santuario del Tindari

Dopo quello in Sicilia (vedere servizio pubblicato sul link Sicilia News) ecco il bollettino su quanto avvenuto, nella tremenda giornata del 25 luglio, a Messina e provincia con gli incendi. Oliveri il comune più colpito ma lo stato di emergenza è cessato di notte, salvo il Santuario di Maria SS. del Tindari con le fiamme che, ieri sera, lo minacciavano (foto in alto). Nel servizio la situazione anche a Messina città, nella zona tirrenica, Patti e a Santo Stefano di Camastra…

GIUSEPPE LAZZARO

Intorno all’1 della notte, con un post sulla pagina Facebook, il Comune di Oliveri ha annunciato la fine dell’emergenza incendi. “Resteremo a monitorare le prossime ore, poiché potrebbero esserci dei piccoli residui, ma il peggio è passato – si legge nel post –. Tutti noi esprimiamo profonda e sincera solidarietà per le persone che hanno subito gravissimi danni a causa di questo devastante incendio. Siamo felici che nessuno sia rimasto ferito. Desideriamo infine ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato, le autorità, i dipendenti, la polizia municipale, i volontari, persone semplici e i colleghi sindaci”.

Una casa rurale incenerita a Oliveri (foto di stamane)

Oliveri è stato il comune maggiormente colpito ieri dalla furia degli incendi tanto che, nel primo pomeriggio, per precauzione il sindaco Francesco Iarrera aveva ordinato l’evacuazione completa del paese.

Problemi anche nell’area di servizio “Tindari”, sulla A20 Messina-Palermo, devastata dalle fiamme: il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato ulteriori danni. Chiusa l’autostrada A20 tra Patti e Falcone in entrambe le direzioni per alcune ore. E, a causa dell’incendio di Oliveri, le fiamme hanno incendiato il Promontorio di Tindari rischiando di attaccare il Santuario di Maria Santissima che, però, non ha visto arrivare il fuoco ed è stato avvolto dal fumo nella parte posteriore.

Le zone collinari e montane di Patti a fuoco, disposta l’evacuazione dei residenti in questa parte del territorio. Fuoco e fumo sono ritornati dove avevano già provocato distruzione e morte il 22 agosto 2007 (6 vittime nella tragedia del “Rifugio del falco”) e poi negli anni successivi, azzerando raccolti e uccidendo animali. Autostrada, linea ferrata e Strada Statale 113 off limits. Un vero e proprio bollettino di guerra, la cronaca di una distruzione annunciata dal vento caldissimo che si è fatto sentire fin dalle prime ore del mattino. Fumo e, soprattutto, fuoco sono stati notati dalla zona industriale verso le montagne, Mortizzi, Moreri, Scala e anche il territorio di Tindari, tutte aree in cui non solo vi sono residenti ma anche agriturismi e strutture ricettive di vario genere, soprattutto per l’agricoltura e l’allevamento. Il fumo è stato notato anche da molto lontano dal territorio di Patti e questo fa comprendere la complessità della situazione. Il fuoco, alimentato dal vento, ha imperversato laddove era passato negli anni scorsi, spostandosi in ogni direzione, distruggendo alberi, colture, macchia mediterranea, lambendo anche abitazioni. Sul posto la polizia municipale, la polizia del Commissariato di Patti, la locale Compagnia dei carabinieri e la protezione civile. Il fronte del fuoco, spinto dal vento caldo, si è allargato sempre di più, spingendosi verso Scala di Patti, Tindari e Oliveri, passando facilmente, grazie al vento sul costone della Statale 113 che da Oliveri permette di raggiungere Tindari. Per il resto si segnala in positivo l’intervento del sindaco di Falcone Antonino Genovese, degli assessori e tutti i consiglieri comunali che, spontaneamente, nel momento in cui è sorta l’emergenza dovuta agli incendi, hanno assistito adeguatamente, presso strutture comunali, soprattutto quelle climatizzate, sia una parte dei cittadini della vicina Oliveri, come anche gli automobilisti e le persone in attesa della riapertura dell’autostrada tra Falcone e Patti.

L’incendio a Messina visto dal quartiere di Giostra

Hanno continuato a provocare danni e disagi gli incendi che da ieri hanno devastato il territorio di Messina e della provincia. Nuovi roghi sono divampati ieri sera a Messina nei villaggi e quartieri di Pistunina, Santa Lucia Sopra Contesse, vicino allo svincolo di San Filippo mentre sul viale Giostra le fiamme hanno devastato l’area della Cooperativa “Casa Nostra”.

Cinque case circondate dalle fiamme sono state evacuate in una frazione di Santo Stefano di Camastra. Le fiamme si sono sviluppate tra la frazione Canneto di Caronia e la contrada Tudisca di Santo Stefano di Camastra.

Brucia la collina di Curcuraci a Messina

Intanto prosegue l’attività del Centro Coordinamento Soccorsi attivato ieri mattina alla prefettura di Messina e presieduto dal Prefetto, Cosima Di Stani, per monitorare i vari roghi nell’intero territorio provinciale e coordinare gli interventi necessari. Nell’intera area metropolitana si sono verificati black-out e interruzioni di energia elettrica e fornitura di acqua per la mancata alimentazione delle pompe di sollevamento, i fornitori sono stati sensibilizzati ad intervenire e quasi ovunque la situazione è stata risolta. Nell’emergenza sono impegnate squadre di soccorso composte da circa un centinaio di uomini e 40 mezzi dei vigili del fuoco provenienti anche da fuori regione e provincia, squadre dell’Ispettorato ripartimentale foreste, volontari della Protezione Civile Regionale e personale della Croce Rossa Italiana. A supporto sono intervenuti canadair ed elicotteri. L’Esercito ha fornito un’autobotte ed il personale per la bonifica.

Edited by, mercoledì 26 luglio 2023, ore 10,49. 

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