Provincia: Gestione illecita di rifiuti. Dissequestrate tre aziende (Caruter, Multiecoplast, Onofaro)

A distanza di 40 giorni il Tribunale del Riesame di Messina ha annullato l’ordinanza del Gip del Tribunale di Messina in forza della quale era stato disposto il sequestro di tre aziende: “Caruter srl”, “Multiecoplast srl” e “Onofaro Antonino srl”, su una inchiesta per la gestione illecita dei rifiuti coordinata dalla DDA di Messina ed eseguita dai carabinieri. Il servizio…

GIUSEPPE LAZZARO

A distanza di quaranta giorni il Tribunale del Riesame di Messina ha annullato l’ordinanza del Gip del Tribunale di Messina in forza della quale era stato disposto il sequestro di tre aziende della provincia di Messina. Si tratta della “Caruter srl”, assistita dagli avvocati Natale Bonfiglio, Salvatore Silvestro, Antonello Scordo e Gianfilippo Ceccio; “Multiecoplast srl”, assistita dagli avvocati Francesco Pizzuto e Valerio Spigarelli; “Onofaro Antonino srl”, assistita dagli avvocati Giuseppe Mormino e Riccardo Rotigliano.

Le aziende, con i relativi compendi aziendali, sono state restituite unitamente ai pieni poteri deliberativi e gestori dei soci e degli amministratori in carica al momento del sequestro.

La vicenda giudiziaria riguarda un’inchiesta su quello che è stato definito un sistema di gestione illecita di rifiuti che, nell’ottobre scorso, culminò in tre misure interdittive e con i sequestri delle tre aziende affidate ad un amministratore giudiziario. Le misure furono richieste dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina ed eseguite dai carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto e da quelli del NOE, il Nucleo Operativo Ecologico di Catania.

Secondo le indagini le imprese avrebbero aggirato le normative ambientali e i requisiti del capitolato d’appalto per ridurre significativamente i costi aziendali. In particolare, sarebbero emerse pratiche di pesatura fittizia dei rifiuti, falsificazione di documenti di trasporto e miscelazione illecita di diverse tipologie di rifiuti, compresi quelli pericolosi, violando l’obbligo di separazione e di corretta gestione. Questo modus operandi avrebbe consentito loro di risparmiare sui costi di trasporto e di apparire in regola con gli standard richiesti per la raccolta differenziata, grazie alla documentazione falsificata. È stata così accertata un’illecita miscelazione di rifiuti per oltre 55 tonnellate di rifiuti. Le indagini, già in corso dal 2021 e 2022, avevano portato al sequestro preventivo di alcuni Centri Comunali di Raccolta e isole ecologiche, dove erano state riscontrate numerose irregolarità. Queste le accuse ma tutto è stato annullato dal Tribunale del Riesame legittimando la piena legalità svolta dalle tre aziende.

Edited by, giovedì 28 novembre 2024, ore 8,13. 

 

 

 

 

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