Una vasta operazione antidroga è scattata nella provincia di Messina stamane. Sono 112 gli arresti eseguiti con 85 indagati in carcere e 27 ai domiciliari, da parte dei carabinieri, con il concorso della Polizia Penitenziaria, nell’ambito di indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Arrestati anche un agente della Polizia Penitenziaria e un infermiere. Sequestrati beni per un valore di oltre 4 milioni di euro. Interessate Messina, il barcellonese, zone tirrenica e nebroidea. I dettagli nel servizio sul link Cronaca e i nomi di tutti gli arrestati…
GIUSEPPE LAZZARO
I 112 arresti effettuati nell’ambito della vasta operazione antidroga eseguita dai carabinieri del Comando Provinciale di Messina sono stati eseguiti in Sicilia, Calabria ma anche in altre parti d’Italia e persino in Spagna.
LE MISURE CAUTELARI
Il Gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura, ha disposto il carcere per 85 persone, 27 invece vanno ai domiciliari. Quattro degli arresti sono stati eseguiti dalla Polizia Penitenziaria. Sedici tra gli indagati sono già detenuti in carcere.
I NOMI
Tutti i nomi dei 112 arrestati con la data di nascita e il luogo di nascita e/o residenza
ARRESTATI IN CARCERE
Anzalone Giuseppe, 23-8-1986, Messina
Arrigo Alex , 23-10-1993, Messina
Astone Antonio , 12-01-1987, Messina
Astone Luca Michael Gabriel, 5-09-2000, Bentivoglio (Bologna)
Astuto Giuseppe, 4-8-1992, Messina
Bellamacina Giuseppe, 2-10-1972, Messina
Bellantoni Fabio, 9-2-1981, Messina
Calderone Danilo Lorenzo , 8-8-1999, nato a Messina, domiciliato a Capo d’Orlando
Cananzi Gioacchino , 27-8-1975, di Rosarno (RC)
Cannistrà Giovanni, 29-7-1981, Fiumedinisi
Caporlingua Claudio, 24-8-1989, Messina
Centorrino Andrea, 9-5-1997, Messina
Conti Angelo, 15-7-1990, Messina
Conti Gennaro Carmelo, 4-6-1987, Messina
Costa Salvatore, 20-9-1971, Messina
Costanzo Zammataro Giuseppe, 29-5-1977, Tortorici
Cuscinà Giovambattista, 21-6-1979, Messina
Demarco Valentina, 3-5-1992, Messina
Di Bella Simone, 16-6-1985, Messina
Falcone Antonino, 21-3-1973, Messina
Galati Massaro Sebastiano, 31-5-1971, Tortorici
Gangemi Giuseppe, 23-10-1989, Messina
Giorgi Bruno, 15-5-1995, Locri (RC)
Grasso Paolo, 22-03-1990, Messina
Lo Cascio Giuseppe, 26-2-1986, Messina
Maressa Giuseppe, 15-12-1960, Messina
Mastrolembo Barnà Antonino, 13-01-1967, Brolo
Messina Filippo, 25-11-1972, Messina
Milanese Domenico, 4-8-1977, Messina
Minutoli Grazia, 4-9-1962, nata a Laureana di Borrello (Catanzaro)
Muni Vincenzo, 8-1-1982, Messina
Nunnari Marcello, 20-11-1987, Messina
Pennino Gaetano, 21-10-1985, Messina
Rizzo Giovanni, 3-12-1987, Messina
Scirone Antonino, 6-8-1994, Messina
Settimo Antonino, 26-12-1986, Messina
Settimo Paolo, 3-11-1983, Messina
Spadaro Francesco, 8-1-1979, Messina
Strangio Antonino, 16-07-1982, Locri
Taib Achraf, 14-4-1990, Marocco
Torrini Gianluca, 20-11-1985, Messina
Vento Gianluca, 3-7-1997, Messina
Benenati Filippo, Barcellona, 4.11.91
Biondo Salvatore, Cernusco sul Naviglio (Milano), 10.11.1976
Cacace Gabriele, Lipari, 27.12.1991
Calabrese Giuseppe Francesco, Barcellona, 4.10.1983
Castellano Felice, Barcellona, 28.03.1976
Castellano Filippo, Milazzo, 13.10.2003
Chillemi Provvidenza, Messina, 6.11.1993
Di Natale Carmine, Barcellona, 26.05.1975
Di Natale Giuseppe, Barcellona, 28.04.2003
Di Salvo Nancy, Barcellona, 23.04.2003
Imbesi Concetta, Milazzo, 6.4.1993
Iannello Filippo, Barcellona, 3.3.1956
Iannello Giuseppe, Barcellona, 3.2.2000
Iannello Maurizio, Barcellona, 14.8.1988
Iannello Salvatore, Marsala, 25.3.1982
La Malfa Francesco, Barcellona, 4.12.1972
Maiorana Giuseppe, Barcellona, 27.6.1993
Marguccio Daniele, Messina, 28.8.1990
Pagano Luigi Enrico, Sant’Agata Militello, 17.7.1976
Parasole Salvatore, Milazzo, 16.2.1986
Paratore Enrico, Barcellona, 3.8.1998
Russo Nando, Catania, 6.7.1978
Russo Sebastiano, Catania, 29.3.1974
Marco Chiavi, Barcellona 11-09-1994
Luigi De Gaetano, Barcellona 08-06-1987
Miloud Essaoula, Casablanca (Marocco), 15-04-1989
Caterina Floramo, detta “Katia”, Barcellona 15-09-1990
Giuseppe Maiore “l’ufetto”, Milazzo 23-07-1998
Emanuele Nastasi, detto “L’americano”, Biella, 23-12-1976
Mariano Foti, Milazzo, 12-08-1987
Jessica Maisano, Milazzo, 17-05-1990
Gianluca La Cava, Milazzo, 15-06-2001
Francesco D’Amico, detto Ciccio, Milazzo, 11-01-1995
Stefania Antonuccio, Barcellona, 18-08-1999
Domenico Cambria, Patti, 15-02-1974
Annamaria Laquidara, Milazzo, 27-12-1999
Jonathan Cambria, Pontedera (Pisa), 04-08-2001
Giovanni Sofia, nato in Germania, 20-02-1984
Giacomo Oneto, Barcellona, 10-03-1988
Michael Baccarini, Barcellona, 23-01-1990
Alfio Campo, Barcellona, 12-02-1984
Giovanni Calabrò, Barcellona, 08-03-1988
Antonino D’Allura, Barcellona, 29-04-1993
ARRESTATI AI DOMICILIARI
Abate Rosario, 11-5-1992, Messina
Cacopardo Maria, 19-3-1955, Messina
Galletta Stefania, 8-10-1986, Messina
Papale Maurizio, 28-1-1969, Messina
Pelle Francesco, 2-11-1955, San Luca (RC)
Romano Domenico, 22-12-1999, Messina
Sabbatini Giada, 12-5-1997, Messina
Ciurar Mihai, Romania, 5.10.1992
Jianu Florin, Romania, 26.07.1988
Doroczi Lavinia Anamaria, Romania, 8.2.1994
Maiorana Rosy, Milazzo, 21.5.1999
Selvaggio Salvatore, Palermo, 17.3.1995
Ahmed Hamzaoui, Marocco, 28-06-1977
Rosario Daniele Mantineo, Barcellona, 12-11-1981
Salvatore Biscari, Barcellona, 05-04-1990
Rosario Cucinotta, Messina, 19-06-1983
Giampiero Munafò, Barcellona, 03-01-1985
Francesco Maiore, Scordia (CT), 13-04-1967
Giuseppe Alosi, Milazzo, 03-07-1999
Natale Ficarra, Malfa, 24-12-1942
Giuseppe Torre, Barcellona, 25-04-1994
Orazio Castorino, Barcellona, 18-09-2003
Salvatore Iannello, Marsala, 25-03-1982
Mariano Calabrò, Barcellona, 11-01-1986
Lucio Romano, Catania, 27-03-1988
Alexey Rozanov, detto “il biondo”, nato in Russia, 25-06-2000
Ambra Cambria, Milazzo, 14-03-1992
TRE INDAGINI SFOCIATE NELLA MAXI-OPERAZIONE
L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi è la conseguenza di tre distinte indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, a partire dal gennaio 2021. Una eseguita dai carabinieri della Compagnia di Messina Sud, le altre due dalla Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto. Svelata l’esistenza e l’operatività di diverse organizzazioni criminali a Messina e nel barcellonese, attive nel narcotraffico, con collegamenti con strutture criminali calabresi e soggetti attivi anche in Campania, Lombardia e all’estero. Nell’ambito delle tre attività investigative sono stati, infatti, documentati diversi, stabili, canali di approvvigionamento della droga. Con la Calabria per la cocaina; con alcuni soggetti attivi nelle province di Napoli e Milano, nonché con la Spagna, per l’hashish; con soggetti attivi nei Paesi Bassi (Oanda), con riferimento allo spice, cannabinoide sintetico con effetto psicotropo estremamente dannoso per la salute.
LE TECNICHE INVESTIGATIVE
Le indagini, articolate e complesse, si sono strutturate utilizzando i tradizionali strumenti delle intercettazioni, telefoniche e ambientali; di servizi di osservazione e pedinamento con arresti e sequestri; dichiarazioni di collaboratori di giustizia. Gli elementi raccolti, dunque, hanno disvelato l’organigramma di quattro tra le principali organizzazioni criminali operanti, dal 2020, nel traffico di stupefacenti e nella gestione di piazze di spaccio nei quartieri messinesi di Giostra, Santa Lucia Sopra Contesse, Villaggio CEP e Villaggio Aldisio, nonché nelle zone di Barcellona Pozzo di Gotto e di Milazzo.
LE INDAGINI DEI CARABINIERI COMPAGNIA DI MESSINA SUD
In particolare, l’indagine delegata alla Compagnia dei carabinieri di Messina Sud ha riguardato l’esecuzione di misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari a carico di 49 persone, gravemente indiziate -a vario titolo – per i delitti di associazione finalizzata al narcotraffico, detenzione, coltivazione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti, autoriciclaggio e porto e detenzione di armi clandestine. Sono stati delineati i ruoli e gli assetti di un gruppo criminale, ritenuto fra i più attivi nel narcotraffico nell’area peloritana, con significativi rapporti con organizzazioni criminali di altre regioni, riorganizzatosi e riaffermatosi sul territorio dopo una pregressa indagine che, il 19 luglio 2022, aveva portato all’arresto di 18 persone. Il sodalizio, con base operativa nel quartiere popolare messinese Giostra e con la disponibilità di armi, avrebbe smerciato, nel tempo, ingenti quantitativi di stupefacente, rifornendo plurime piazze di spaccio nei diversi quartieri nelle aree a Nord e a Sud del capoluogo e delle zone nebroidea e tirrenica della provincia, in particolare a Tortorici. Lo stupefacente sarebbe stato stoccato e custodito nelle abitazioni di alcuni sodali, strategicamente protette da impianti di videosorveglianza, inferriate e porte blindate, volti a ritardare i tempi di accesso delle forze di polizia durante le perquisizioni e consentire, nel frattempo, l’occultamento della droga e delle armi, realizzando veri e propri “fortini” di difficile, se non impossibile, accesso. Infatti, nel corso delle indagini sull’articolazione operante a Messina, nel gennaio 2021, un carabiniere è rimasto ferito a un piede nel tentativo di entrare in un’abitazione da perquisire. Contro il militare è stata infatti chiusa in modo repentino una porta blindata.
L’organizzazione si riforniva nelle aree di San Luca e Rosarno, in Calabria, avvalendosi anche di soggetti operanti nel napoletano e a Milano. O ancora, in caso di difficoltà, di altri gruppi messinesi attivi nello spaccio degli stupefacenti. Sulla base di quanto emerso dalle indagini, il sodalizio avrebbe reimpiegato parte dei consistenti profitti del narcotraffico – che si stima essere pari a circa 500.000 euro mensili, confluenti in una cassa comune – in un’attività commerciale nel settore dell’abbigliamento di Messina, destinando un’altra parte alle famiglie dei sodali detenuti. Dall’indagine è emersa anche una seconda consorteria criminale, che si riforniva di stupefacente dal sodalizio principale, qualificandosi quale gruppo acquirente privilegiato per, poi, metterlo in vendita nel quartiere popolare di Villaggio Aldisio.
LE INDAGINI DEI CARABINIERI DELLA COMPAGNIA DI BARCELLONA P.G.
Sul versante barcellonese, delle due attività di indagine, la prima è culminata nell’arresto di 28 persone, delle quali 24 a cura della Compagnia di Barcellona; le restanti 4 a cura della Polizia Penitenziaria del Provveditorato di Palermo dell’Amministrazione penitenziaria; in particolare, 23 destinatarie della custodia cautelare in carcere e 5 agli arresti domiciliari, gravemente indiziate – a vario titolo – dei delitti di associazione finalizzata al narcotraffico, detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata all’indebita introduzione di telefoni cellulari in istituti penitenziari, porto abusivo di armi e trasferimento fraudolento di valori.
Anche su questo versante, le indagini sono state coordinate dalla DDA di Messina e delegate ai carabinieri della Compagnia di Barcellona mentre un segmento delle medesime investigazioni è stato delegato al personale del Nucleo Investigativo Regionale Sicilia della Polizia Penitenziaria, per i delitti che si assumono essere stati commessi all’interno del carcere di via Madia. Le attività investigative hanno consentito di ricostruire le componenti soggettive ed oggettive di un’organizzazione criminale, attiva a Barcellona nel narcotraffico di ingenti quantitativi di cocaina, marijuana e hashish. Gli indagati avrebbero posto in essere un’intensa attività di spaccio, in modo sistematico, attraverso un’organizzazione criminale strutturata con la disponibilità di armi e composta, tra vertici e affiliati, anche da soggetti legati da vincoli di parentela, che avrebbe distribuito la droga in favore di una rete di spacciatori nel territorio di Barcellona e nei paesi limitrofi, cedendola anche ad altri narcotrafficanti della provincia di Catania. La droga, in particolare l’hashish, sarebbe stata, in parte, approvvigionata dalla Spagna, tramite un sodale ivi dimorante e poi stoccata e occultata nelle abitazioni di altri affiliati alla consorteria, che utilizzava un’autoconcessionaria di Barcellona, fittiziamente intestata ad alcuni indagati, sebbene riconducibile a uno dei capi del sodalizio, quale base operativa del narcotraffico nonché quale attività commerciale dove indirizzare parte dei proventi dell’illecita attività di spaccio. Dagli accertamenti svolti dai militari dell’Arma, insieme al Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria, è emerso che, al fine di incrementare i propri introiti, il sodalizio criminale avrebbe, addirittura, introdotto la droga nel carcere di Barcellona dove uno dei promotori, lì detenuto, dirigeva e coordinava la distribuzione delle dosi e telefoni cellulari, anch’essi illecitamente introdotti, ad altri reclusi. L’attività investigativa ha altresì consentito di raccogliere indizi circa l’esistenza di un ulteriore gruppo criminale, collegato al primo sodalizio, finalizzato all’illecita introduzione nel carcere “Madia” di telefoni cellulari, composto da detenuti e da una donna la quale, dall’esterno dell’istituto, avrebbe introdotto i dispositivi occultati all’interno di pacchi destinati ai detenuti.
Tra i destinatari della misura cautelare in carcere figurano un agente della Polizia Penitenziaria e un infermiere dell’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Messina, all’epoca entrambi in servizio presso la citata Casa Circondariale. Il primo avrebbe coadiuvato uno dei capi della consorteria – sottoposto a detenzione – consegnandogli stupefacente poi distribuito nel carcere; il secondo avrebbe introdotto la droga nel carcere, ceduta poi ad alcuni reclusi.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, i militari dell’Arma hanno anche eseguito il sequestro preventivo del capitale sociale e del compendio aziendale di cinque società, compresa una concessionaria di autovetture, ubicate a Barcellona, Milazzo e in Spagna, nonché di sette beni immobili (fabbricati e terreni), autovetture, polizze assicurative e conti correnti, tra cui uno relativo a un istituto di credito spagnolo, intestati o nella disponibilità degli indagati, del valore complessivo di 4 milioni di euro, essendo stati acquisiti consistenti elementi indiziari per ritenere che tali attività fossero il reimpiego dei profitti illecitamente acquisiti.
Sempre sul versante barcellonese, il secondo segmento dell’indagine fa registrare l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 35 persone, delle quali 20 destinatarie della misura in carcere e 15 agli arresti domiciliari, di cui 10 già detenute. Allo stato, gravemente indiziate a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, nonchè indebita introduzione di telefoni cellulari in istituti penitenziari. L’attività investigativa ha permesso di ricostruire le coordinate di riferimento di un’organizzazione criminale, con basi operative a Barcellona e Milazzo, dedita al traffico di ingenti quantitativi della droga sintetica denominata spice, nonché di cocaina e marijuana. In particolare, il gruppo criminale avrebbe importato lo spice dal mercato olandese in considerevoli quantitativi, tramite siti web riguardanti, apparentemente, il commercio di prodotti leciti, per il successivo smercio, per un volume d’affari di circa 50.000 euro al mese. Sono emerse anche le forti pressioni, esercitate dagli affiliati nei confronti di alcuni spacciatori, loro acquirenti, per costringerli ad onorare i debiti di droga assunti nei confronti della consorteria.
Dagli accertamenti condotti anche questa organizzazione criminale avrebbe avuto la disponibilità di armi e la sua forza criminale sarebbe emersa dalla circostanza di essere in grado di operare nel narcotraffico, senza subire interferenze da parte di sodalizi concorrenti del territorio di Barcellona.
I COLLEGAMENTI TRA I TERRITORI COINVOLTI NELLE TRE INDAGINI
Pur essendo tre distinte indagini sono emersi elementi di collegamento tra i territori coinvolti, come documentato per il traffico di spice, che dal gruppo di Barcellona, oltre a pusher della zona, veniva smerciato in favore di spacciatori messinesi, raggiunti dall’odierno provvedimento, che provvedevano a distribuire la sostanza ai consumatori del capoluogo.
Edited by, martedì 25 giugno 2024, ore 12,35.