La Seconda sezione della Corte d’Appello di Messina ha confermato la condanna, ad 1 anno e 4 mesi, pena sospesa, nei confronti dell’imprenditore ACHILLE IOPPOLO, di Sinagra, legale rappresentante del villaggio turistico “Calanovella Mare”, accusato di omicidio colposo. Proprio al villaggio avvenne, il 22 giugno 2012, la tragedia oggetto del procedimento: la morte, a causa di una scarica elettrica sul posto di lavoro, dell’elettricista di Piraino IGNAZIO NATOLI (foto in alto), al tempo da poco assessore comunale. Il servizio…
Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud
La Seconda sezione della Corte d’Appello di Messina ha confermato la condanna, sentenziata in primo grado dal giudice monocratico del Tribunale di Patti Edoardo Zantedeschi il 22 novembre 2022, dopo avere riconosciuto le attenuanti generiche, ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, pena sospesa, nei confronti dell’imprenditore Achille Ioppolo, di Sinagra, legale rappresentante del villaggio turistico “Calanovella Mare”, posto lungo la Strada Statale 113 in territorio di Piraino al confine con quello di Gioiosa Marea. Al termine della requisitoria il sostituto procuratore generale Giuseppe Costa aveva chiesto l’assoluzione per l’imputato. Achille Ioppolo, difeso dalla figlia, avvocato Alessandra Ioppolo, che in primo grado aveva ottenuto alcune prescrizioni, è stato accusato di omicidio colposo. Il tutto per il tragico incidente sul lavoro nel quale, il 22 giugno 2012 all’interno del suddetto villaggio turistico, restando fulminato dentro una cabina elettrica, perse la vita Ignazio Natoli, 42 anni, a capo di una squadra di elettricisti che stava svolgendo dei lavori e anche assessore comunale di Piraino, essendo stato nominato poche settimane prima dall’allora sindaco Gina Maniaci. Nel processo si sono costituiti parte civile, con l’assistenza degli avvocati Alberto Gullino e Francesco Ferrigno, la moglie della vittima Lara Cusmano con i figli Rocco (classe 1987) e Rosalia nonché i genitori, Rocco Natoli (classe 1939) e Rosalia La Monica ed il fratello della vittima, Rosario Natoli. L’imputato è stato condannato al risarcimento dei danni patito dalle parti civili da liquidarsi in separata sede, oltre al pagamento delle spese processuali, in 1.513,06 euro per alcuni e 1516,03 euro per gli altri. Le motivazioni della sentenza saranno depositate fra novanta giorni. Per l’aspetto civile i danni potranno essere calcolati, in separata sede, solo se e quando la sentenza dovesse essere definitiva perché l’imputato può ancora ricorrere in Cassazione. Dopo numerose indagini, complesse consulenze medico legali e perizie tecniche richieste e disposte dall’allora sostituto procuratore di Patti (oggi a Messina) Rosanna Casabona, nel 2015 arrivò il rinvio a giudizio per Achille Ioppolo. La cabina elettrica, come appurato dalle indagini, dove avvenne la morte di Ignazio Natoli, era priva in tutta l’area esterna ed anche all’interno dell’apposita segnaletica di sicurezza di avvertimento e pericolo in conformità alle prescrizioni di legge e all’interno della stessa venivano rinvenute attrezzature obsolete risalenti al 1986. L’attrezzatura sita all’interno della cabina elettrica non era conforme ai requisiti di sicurezza. Mancavano tutti i sistemi di sicurezza che potessero essere attivati per salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi connessi alle scariche elettriche. Ignazio Natoli, oltre che come assessore, era conosciuto in tutto il circondario per la sua attiva partecipazione nel sociale.
Edited by, sabato 27 gennaio 2024, ore 10,16.