Patti: Picchiarono un giovane, condanne ridotte in appello per tre poliziotti

La Corte d’Appello di Messina ha parzialmente riformato la sentenza di condanna nei confronti di tre agenti di polizia, in servizio al Commissariato di Patti (foto in alto), per quanto avvenne la notte di Capodanno del 2013 a Patti Marina con l’arresto di un giovane che venne picchiato da due dei tre poliziotti (per l’altro agente c’è un altro tipo di reato)…

La Corte d’Appello di Messina (presidente Alfredo Sicuro, a latere Arena e Grimaldi) ha parzialmente riformato la sentenza di condanna nei confronti di tre agenti di polizia, in servizio al Commissariato di Patti, per quanto avvenne la notte di Capodanno del 2013 a Patti Marina con l’arresto di Alessandro Salmeri. I tre agenti, difesi dall’avvocato Nino Favazzo, escluse le aggravanti e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, sono stati così condannati a 3 anni di reclusione Tindaro Bonsignore e Aurelio Schepis, accusati di lesioni gravi e falsa testimonianza e a 2 anni, con la sospensione della pena, Massimo Mollica, accusato di falso e omessa denuncia. Pesanti le condanne inflitte nel primo grado dal giudice monocraticvo del tribunale di Patti Eleonora Vona il 18 ottobre 2018: 5 anni per Tindaro Bonsignore, 4 anni e 6 mesi per Aurelio Schepisi e 4 anni per Massimo Mollica. Gli imputati sono stati condannati, in solido con il Ministero dell’interno, quale responsabile civile, al risarcimento danni da liquidarsi in separata sede, quando la sentenza sarà definitiva se le condanne verranno confermate, alle parti civili costituite, Alessandro Salmeri con l’avvocato Sergio Petralia e i genitori di Salmeri con l’avvocato Vincenzo Amato.
Al sorgere del 2013 sul lungomare di Patti Marina Alessandro Salmeri stava discutendo animatamente con alcuni giovani. Una Volante del Commissariato di Patti, in servizio di controllo, si fermò e i tre agenti a bordo placarono il dissidio e arrestarono Salmeri con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Secondo l’accusa Bonsignore e Schepisi avrebbero colpito Salmeri al momento dell’arresto, poi nel piazzale dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti ed in camera di sicurezza; secondo la difesa invece le ferite riportate dal Salmeri furono attribuite a lui, se le sarebbe procurate sia all’interno dell’auto di servizio, che sui muri della cella di sicurezza. Salmeri fu processato per resistenza a pubblico ufficiale e venne assolto.

Giuseppe Lazzaro

Edited by, giovedì 30 gennaio 2020, ore 10,09. 

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