Patti: Frattura bloccata con il cartone, la dottoressa (rimossa) si difende. “Unica soluzione”

Si è difesa per ore, davanti alla commissione ispettiva regionale nominata dall’assessore regionale alla Salute GIOVANNA VOLO, la dottoressa del pronto soccorso dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti che, nella scorsa settimana, ha immobilizzato la gamba fratturata di un paziente, il 32enne di San Piero Patti ELIA NATOLI, con il cartone (foto in alto, vedere servizi postati in archivio sul link Attualità ndr). La dottoressa è stata rimossa, aperto un fascicolo dalla Procura di Patti. Il servizio…

Si è difesa per ore, davanti alla commissione ispettiva regionale nominata dall’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, la dottoressa del pronto soccorso dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti che, nella scorsa settimana, ha immobilizzato la gamba fratturata di un paziente, il 32enne di San Piero Patti Elia Natoli, con il cartone, visto che i presidi monouso nel deposito del nosocomio non c’erano.

Il pronto soccorso era pieno e dovevo trovare presto una soluzione per assicurare le cure agli altri malati”, ha detto il medico. Un dato, quello delle presenze al pronto soccorso, che non risulta agli ispettori.

Al medico la commissione contesta anche di aver sbagliato la diagnosi, non essendosi accorta che la frattura del perone era scomposta, di non aver prescritto alcuna terapia al ragazzo, di non avere usato le stecche e le bende in dotazione all’ospedale per i pazienti interni, di non aver indicato al 32enne di recarsi a Milazzo o a Messina ma di averlo dimesso (la donna sostiene che sarebbe stato il giovane a volersene andare) dicendogli di tornare al pronto soccorso il lunedì successivo. Cosa che Natoli non ha fatto, avendo preferito recarsi in un centro privato a Messina dove gli è stata fatta la diagnosi esatta e gli è stata prescritta una terapia con il costo di 200 euro.

Il caso ha suscitato molto clamore e il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani ha deciso l’invio degli ispettori. L’Asp di Messina ha rimosso la responsabile del pronto soccorso che sarebbe stata nominata con una procedura irregolare e messo sotto inchiesta la dottoressa che ha immobilizzato l’arto col cartone. Rischiano anche il direttore sanitario e la capo-sala che non hanno vigilato sui rifornimenti. Sulla vicenda la Procura di Patti ha aperto un fascicolo cosiddetto di “atti relativi”, non ancora un’inchiesta, ma accertamenti per evidenziare se ci siano estremi di reato.

             Giuseppe Lazzaro

Edited by, mercoledì 7 agosto 2024, ore 14,23. 

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