Palermo, mafia: Nuovo arresto per Gaetano Savoca, l’erede del “Papa” di Ciaculli

Arrestato nuovamente GAETANO SAVOCA (foto in alto), 57 anni, già condannato tre volte per associazione mafiosa. Sarebbe stato lui a prendere le redini a Ciaculli della cosca un tempo guidata da MICHELE GRECO, detto il “Papa” di Cosa nostra, arrestato nel 1986, detenuto e condannato al maxi-processo e deceduto nel 2008. L’operazione, sotto il coordinamento della DDA, è stata eseguita dalla Squadra Mobile e della sezione investigativa dello Sco. Il servizio sul link Sicilia News…

Arrestato nuovamente Gaetano Savoca, 57 anni, già condannato tre volte per associazione mafiosa. Sarebbe stato lui a prendere le redini della cosca un tempo guidata da Michele Greco, detto il “Papa” di Cosa nostra, arrestato nel 1986, detenuto e condannato al maxi-processo e deceduto nel 2008.

La Squadra Mobile e la sezione investigativa dello Sco (Servizio centrale operativo), su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, ha proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti di Savoca che, secondo gli inquirenti, avrebbe assunto il coordinamento delle famiglie mafiose che compongono il mandamento di Brancaccio.

L’operazione si inserisce nella costante pressione investigativa, esercitata nell’area criminale di Ciaculli-Brancaccio, storico mandamento di Cosa Nostra, che già il 3 marzo scorso ha consentito l’esecuzione di 8 misure in carcere nei confronti di altrettanti indagati, aderenti al medesimo sodalizio, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, traffico di stupefacenti e detenzione illegali di armi. In particolare le risultanze investigative hanno rilevato la costante influenza mafiosa svolta dall’indagato, attraverso riservatissime riunioni ed incontri programmati con altri sodali, soprattutto nei settori delle estorsioni e del traffico di stupefacenti, impartendo disposizioni e direttive sulle modalità attuative delle attività illecite. Le attività investigative, inoltre, hanno messo in luce la capacità gestionale, nella qualità di vertice mandamentale, dell’odierno indagato esercitata mediante la composizione dei dissidi tra gli associati e nel dirimere i contrasti insorti tra gli affiliati per il sostentamento economico agli associati detenuti, nonché nel condizionamento delle assunzioni di personale presso una cooperativa attiva nei cantieri delle ferrovie.

Il contesto sopra delineato si inquadra, peraltro, nei gravi fatti di sangue avvenuti nella predetta area il 26 febbraio scorso in occasione dell’omicidio di Giancarlo Romano, uomo d’onore in forte ascesa all’interno della famiglia di Corso dei Mille ed il ferimento del sodale Alessio Salvo Caruso con il conseguente fermo di indiziato di delitto di due indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, dell’azione omicidiaria. Nel corso della richiamata operazione, sono state altresì eseguite numerose perquisizioni domiciliari, delegate dalla medesima Autorità giudiziaria, nei confronti di soggetti indagati nell’ambito delle citate indagini per ricettazione e riciclaggio.

            g.l.

Edited by, martedì 19 novembre 2024, ore 11,50. 

 

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