Stava preparando la fuga, a pochi giorni dalla possibile condanna definitiva in Cassazione, SALVATORE LAURICELLA (foto in alto), figlio di ANTONIO, boss palermitano del quartiere Kalsa, arrestato dai carabinieri insieme ad altre tre persone. L’accusa è quella di avere ricostituito il clan di Villabate. Il servizio sul link Sicilia News…
La Cassazione probabilmente a giorni avrebbe reso definitiva la sua condanna, perciò Salvatore Lauricella, figlio del boss del quartiere palermitano della Kalsa Antonio Lauricella, noto con il soprannome di “Scintillone”, stava preparando la fuga. Un piano sventato dal blitz dei carabinieri che ha anche dato un nuovo colpo alla famiglia mafiosa di Villabate, paese in cui Lauricella vive, già pesantemente colpita dalle indagini dopo le rivelazioni del pentito Francesco Colletti, ex capomafia del piccolo centro alle porte di Palermo.
I militari, oltre a Lauricella, hanno arrestato tre persone: Francesco Terranova, Giovanni La Rosa e Vito Traina. Dall’inchiesta, partita da accertamenti su alcune estorsioni nei confronti di imprenditori locali, è emerso che negli ultimi anni il clan si sarebbe riorganizzato potendo contare sul contributo degli uomini d’onore tornati in libertà dopo avere scontato le condanne. I militari hanno scoperto che il clan tentava di riconquistare il consenso della popolazione con una “pacificazione” con gli imprenditori e i commercianti economicamente più fragili e il controllo della piccola criminalità e dello spaccio nel comune di Villabate.
L’operazione di oggi, che ha subìto un’accelerazione per il pericolo di fuga di Lauricella, dà un quadro in linea con altre recenti inchieste fatte nel capoluogo, ovvero quello di una Cosa nostra per nulla rassegnata e sconfitta ma impegnata, attraverso il continuo richiamo alle proprie “regole”, a riorganizzare le proprie fila “per proporsi sul territorio con maggiore credibilità e autorevolezza”, dicono gli inquirenti (ANSA).
Edited by, mercoledì 26 aprile 2023, ore 11,17.