La Corte d’Appello di Messina ha restituito i beni, confiscati un anno fa e revocato la sorveglianza speciale per due anni e l’obbligo di dimora, all’imprenditore GIUSEPPE BUSACCA (foto in alto), 67 anni, originario di Ficarra, definito il “re” delle cooperative sociali in provincia di Messina. Termina una vicenda scoppiata nel dicembre 2021 con il sequestro preventivo dei beni nell’ambito dell’operazione “HERA”. Il servizio…
Tutto ribaltato. La Corte d’Appello di Messina ha restituito i beni, confiscati un anno fa e revocato la sorveglianza speciale per due anni e l’obbligo di dimora, all’imprenditore Giuseppe Busacca, 67 anni, originario di Ficarra, definito il “re” delle cooperative sociali in provincia di Messina. Il provvedimento di restituzione è stato adottato dal collegio penale d’Appello (presidente Antonino Giacobello, componenti Luana Lino e Carmine De Rose, quest’ultimo estensore del provvedimento). In pratica è stato accolto l’appello presentato dal legale di fiducia dell’imprenditore, l’avvocato Salvatore Silvestro, del foro di Messina. E anche l’accusa, rappresentata in aula dal sostituto procuratore generale Giuseppe Lombardo, si era espressa per l’accoglimento dell’appello difensivo, della revoca della sorveglianza speciale e dell’obbligo di dimora e la riconsegna dei beni all’imprenditore ficarrese.
OPERAZIONE “HERA”
Tutto rientra nell’ambito dell’operazione “Hera” quando, prima di Natale del 2021, furono sequestrati e congelati beni e immobili per un valore di 100 milioni di euro all’imprenditore Giuseppe Busacca che – a detta dell’originaria accusa – aveva costruito un impero economico che ruotava attorno alle cooperative di assistenza ad anziani e disabili nel messinese. L’accusa era quella di avere reinvestito soldi illeciti provenienti dal clan mafioso di Barcellona Pozzo di Gotto. Il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di prevenzione di Tribunale di Messina, riguardava diverse società cooperative sociali ed aziende agricolo-faunistiche, locali di pubblico intrattenimento, hotel, immobili. L’operazione venne condotta dalla Polizia di Stato e dalla Direzione Distrettuale Antimafia con la divisione anticrimine della Questura di Messina e il servizio centrale anticrimine.
TUTTI I BENI SEQUESTRATI
Sotto chiave finirono Villa Hera (nota sala ricevimenti), un immobile in via dei Castriciani e Villa Iris a Milazzo; altri tre immobili in centro, Villa Rosa, un centro residenziale sociale in via Palmara, le strutture riabilitative Villa Blu di Milazzo; Villa Ardesia a Pace del Mela; Villa Celeste e le strutture riabilitative; l’azienda Agro Nebrodi a Santa Domenica Vittoria.
Nell’ambito delle attività di indagine patrimoniale venne rilevata la figura e furono cristallizzate le condotte di Giuseppe Busacca, attivo da moltissimi anni nel campo della pubblica assistenza e della formazione, titolare di numerose cooperative sociali, agricole e faunistiche (queste ultime allocate nell’area nebroidea) il quale aveva, in realtà, partecipato sin dall’inizio agli investimenti del sodalizio mafioso nel settore del pubblico intrattenimento, giovandosi di erogazioni pubbliche conseguite in maniera fraudolenta, le cui attività espansive sul territorio erano state successivamente finanziate grazie ad un imponente giro di false fatturazioni per operazioni inesistenti, anche in questo caso gravanti su pubblici contributi derivanti da appalti per lo svolgimento di servizi socio-assistenziali a Messina, Milazzo, Taormina e numerosi altri comuni messinesi, catanesi, sardi e romani.
L’accusa ha retto sino alla confisca di primo grado dichiarata a metà settembre del 2023 e adesso capovolta completamente in appello.
Giuseppe Lazzaro
Edited by, lunedì 28 ottobre 2024, ore 11,43.