Secondo l’accusa aveva toccato il seno alla nipote contro la sua volontà ed era scattata l’accusa di violenza sessuale. Condanna definitiva, come stabilito dalla Cassazione, per un 50enne residente in un piccolo comune nebroideo che non riveliamo per tutelare la vittima la quale, costituita parte civile, è stata assistita dall’avvocato MARILENA BONFIGLIO (foto in alto a Roma in Cassazione prima dell’udienza)…
GIUSEPPE LAZZARO
La Terza Sezione della Corte di Cassazione ha reso definitiva la sentenza di condanna emessa nei confronti di un cinquantenne residente in un piccolo comune nebroideo ad 1 anno e 8 mesi di reclusione con l’accusa di violenza sessuale, dichiarando sul punto inammissibile il ricorso del suo difensore, avvocato Giovanni Mannuccia. L’uomo era stato condannato nel settembre 2020 dal Tribunale di Patti alla pena di 2 anni di reclusione per avere costretto una sua nipote, minorenne all’epoca dei fatti, risalenti all’estate del 2011, a subire atti sessuali, e segnatamente il toccamento del seno, con violenza consistita nella repentinità ed insidiosità del gesto.
La Corte di Appello di Messina con sentenza dello scorso marzo aveva ridotto la pena ad 1 anno e 8 mesi di reclusione, concedendo inoltre il beneficio della sospensione condizionale della pena, negato in primo grado.
La persona offesa si è costituita parte civile con l’avvocato Marilena Bonfiglio ed in sentenza ha ottenuto il riconoscimento del risarcimento del danno da liquidarsi in sede civile. Per dovere di cronaca si precisa che nell’ambito del medesimo procedimento la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna alla pena di 400 euro di multa emessa nei confronti dell’uomo per il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni in danno della propria moglie con la formula perché il fatto non costituisce reato.
L’uomo era stato infatti condannato nei due precedenti gradi di giudizio anche per avere impedito alla moglie, cambiando la serratura, l’accesso nella casa coniugale ed il prelievo dei suoi effetti personali nonché dei giocattoli e delle medicine del figlio, nonostante la stessa in diverse occasioni gli avesse chiesto di potere fare a tal fine ingresso nell’immobile.
Edited by, venerdì 14 ottobre 2022, ore 13,50.