Messina: Inchiesta e appalti. Oltre all’arresto per corruzione di Croce, coinvolto anche il sindaco di Maletto

Nell’inchiesta che ha coinvolto il commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia, MAURIZIO CROCE (foto in alto a dx), già candidato a sindaco e consigliere comunale di Messina, arrestato ieri per corruzione e posto ai domiciliari, è stato arrestato anche FRANCESCO CARMELO VAZZANA, imprenditore calabrese, anche lui ai domiciliari ed è indagato GIUSEPPE CAPIZZI (foto in alto a sx), sindaco di Maletto (CT), colpito da un’interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica amministrazione. Le ulteriori novità nel servizio con i nomi di tutti gli altri indagati…

Nell’inchiesta che ha coinvolto il commissario per il dissesto idrogeologico in Sicilia, Maurizio Croce, arrestato ieri per corruzione e posto ai domiciliari, è stato arrestato anche Francesco Carmelo Vazzana, anche lui ai domiciliari ed è indagato Giuseppe Capizzi, sindaco di Maletto, nel catanese, colpito da un’interdittiva della capacità di contrarre con la Pubblica amministrazione. Vazzana sarebbe stato l’intermediario tra Croce e Capizzi che è rappresentante dell’impresa che si è aggiudicata i lavori per la messa in sicurezza del torrente Cataratti-Bisconte a Messina.

Ieri mattina la guardia di finanza di Messina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei tre, indagati, a vario titolo, per una serie di fatti corruttivi nell’ambito dell’aggiudicazione e dell’esecuzione di appalti, promossi dal commissario di governo contro il dissesto idrogeologico per la Regione Sicilia. Ai domiciliari è stato posto anche l’attuale consigliere comunale di Messina, Maurizio Croce, che era candidato a sindaco nelle ultime elezioni amministrative del 2022 con il Centrodestra ed ex commissario per il dissesto idrogeologico. L’indagine scaturisce dal controllo disposto dal Prefetto di Messina, nel cantiere dei lavori di “riqualificazione ambientale e risanamento igienico dell’alveo del torrente Cataratti-Bisconte e opere varie nel Comune di Messina”.

Croce, 53 anni, è stato anche assessore regionale al Territorio e ambiente nel governo di Rosario Crocetta (2012/2017) e ha ricoperto numerosi incarichi di nomina politica in diverse strutture regionali. Il coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia, Marcello Caruso, ha disposto la sospensione dal partito di Maurizio Croce. E stamane la Prefetta di Messina Cosima Di Stani ha sospeso Croce dalla carica di consigliere comunale. 

L’inchiesta ha riguardato il gestore e rappresentante di fatto dell’impresa esecutrice dei lavori, Francesco Carmelo Vazzana, cui risultava affidato il cantiere. L’uomo, da ulteriori accertamenti, risultava essere già stato indagato per traffico di influenze illecite, aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosi, nell’ambito di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. “Gli accertamenti di polizia giudiziaria – dice la guardia di finanza – hanno consentito di svelare l’esistenza di un rapporto privilegiato, tra il vertice della struttura commissariale Maurizio Croce e il rappresentante legale dell’impresa esecutrice dei lavori. Quest’ultimo, in accordo con il vertice della struttura commissariale, prometteva ed erogava utilità varie ai funzionari incaricati di sovrintendere all’opera e, segnatamente, sia al direttore dei lavori che al funzionario incaricato di validare i lavori svolti”.

Secondo le Fiamme Gialle le utilità consistevano nell’effettuazione di lavori edili in abitazioni private risultate nella disponibilità dei medesimi funzionari pubblici, per importi complessivi quantificati in circa 80.000 euro; nonché, nel caso del funzionario impiegato direttamente presso la Struttura Commissariale, nel pagamento di tasse universitarie, per un corso di laurea che lui intendeva frequentare, per un valore di oltre 7.000 euro”. Secondo l’accusa Croce, quando fu candidato a sindaco di Messina, avrebbe ricevuto dall’imprenditore finanziamenti illeciti della campagna elettorale per oltre 60.000 euro.

La guardia di finanza ha sequestrato agli indagati 230.000 euro. Oltre a Croce e al titolare dell’impresa Vazzana, è indagato il presunto intermediario tra i due che ha ricevuto un orologio Rolex Daytona del valore di oltre 20.000 euro e ha beneficiato di lavori di ristrutturazione in un negozio di abbigliamento a Messina, per un valore di oltre 30.000 euro. Sempre su richiesta di Croce – dicono gli inquirenti – e con l’intermediazione di un’altra persona legata da rapporti di fiducia al commissario, la società appaltatrice ha effettuato lavori di messa in sicurezza in una struttura ricettiva privata, per un importo di quasi 100.000 euro. In totale gli indagati sono 13 tra cui altri due componenti della struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico. Nel corso delle indagini sarebbero state sventate due distinte fattispecie di truffa. La prima, cosiddetta “truffa dei pali”, è consistita nel collocare presso il cantiere, sfruttando la difficoltà di rilevare la difformità tra il dato formale/progettuale e quello reale, un numero di pali inferiore rispetto a quello previsto dal progetto (291 pali in meno), per ottenere un maggiore e indebito esborso di somme, a favore dell’impresa, per un valore di oltre 1.200.000 euro; la seconda sarebbe consistita nel “simulato conferimento a discarica di rifiuti provenienti dal cantiere Cataratti-Bisconte (terre e rocce da scavo), riguardante, di contro, materiale proveniente da un diverso cantiere gestito dalla società esecutrice dell’appalto pubblico e posto all’interno di un immobile di proprietà di un privato, in modo da consentire all’impresa di richiedere il rimborso a carico della stazione appaltante e ottenere, contestualmente, il pagamento dello smaltimento realmente avvenuto anche dal citato committente privato”.

GLI INDAGATI

Gli indagati, complessivamente, sono 11: 9 persone fisiche e 2 persone giuridiche. Oltre a Croce è finito agli arresti domiciliari, sempre per corruzione e finanziamento illecito ai partiti, l’ex direttore generale dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambientale) Sicilia, Francesco Carmelo Vazzana, 56 anni, originario di Reggio Calabria.

Una misura diversa, quella interdittiva della sospensione per un anno ad esercitare attività d’impresa e contrattare con la Pubblica amministrazione, ha subito invece l’imprenditore coinvolto, il 46enne brontese Giuseppe Capizzi, diventato nel frattempo sindaco di Maletto, in provincia di Catania, nel maggio del 2023. Risulta coinvolto anche nel maxi procedimento “Rinascita-Scott” della Procura di Catanzaro, nell’ambito del quale è stato rinviato a giudizio per traffico illecito di influenze con l’aggravante mafiosa.

Nell’ambito dell’inchiesta ci sono poi altri due indagati principali come pubblici ufficiali: si tratta del geometra barcellonese 67enne Antonino Cortese, in qualità di funzionario del dipartimento di Protezione Civile e difesa del suolo del Comune di Messina, che fu direttore dei lavori dell’appalto per la riqualificazione del torrente Cataratti-Bisconte e della geometra 44enne Rossella Venuti, residente a Messina, in qualità di funzionario responsabile dell’Area tecnica I-Patto per il Sud nell’ambito dell’Ufficio per il dissesto idrogeologico diretto da Maurizio Croce. Come persone giuridiche sono poi state iscritte nel registro degli indagati due ditte del gruppo Capizzi, ovvero la S.c.s. Costruzioni Edili s.r.l. e la Consorzio Stabile Progettisti e Costruttori, entrambe con sede a Maletto, in provincia di Catania, ma in luoghi diversi.

Nell’inchiesta ci sono poi altri quattro indagati. Si tratta dell’imprenditore messinese 60enne della Betoncall s.r.l.s. Rosario Arcovito, dell’imprenditore brontese 31enne Emanuele Capizzi, del 58enne messinese Giovanni Pino e infine del 55enne brontese Davide Tommaso Spitaleri.

              Giuseppe Lazzaro

Edited by, venerdì 15 marzo 2024, ore 9,50. 

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