Messina: Finti carabinieri truffano una pensionata. In due arrestati dai veri militari

I veri carabinieri della Compagnia di Messina Sud hanno arrestato due campani che si erano finti carabinieri truffando una pensionata, nel quartiere Bordonaro, con la consueta scusa del “finto incidente”. Il paradosso è quello che ai due l’arresto è stato convalidato ma sono tornati liberi con l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Il servizio…

Due individui si fingono carabinieri per truffare una pensionata messinese, residente nel quartiere Bordonaro, riuscendo a rubare monili in oro e bigiotteria per un valore di oltre 500 euro, per poi fuggire su un’auto a noleggio. Il piano sfuma per l’intervento dei veri carabinieri che riescono a bloccare e arrestare, in flagranza di reato, i due malviventi, entrambi campani, con precedenti penali, ritenuti responsabili del reato di truffa aggravata in concorso. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Messina Sud, i due individui hanno contattato telefonicamente la vittima e, con la scusa di un finto incidente stradale causato dal nipote, le hanno richiesto dei soldi che sarebbero serviti per pagare l’avvocato per la difesa del congiunto.

Quando, poco dopo, i due soggetti si sono presentati a casa, la donna, spaventata da quanto le avevano raccontato al telefono, non avendo immediata disponibilità di danaro contante, ha racimolato tutti gli oggetti di valore che possedeva e li ha consegnati ai due individui che si sono poi allontanati a bordo di un’autovettura.

I due malviventi, a bordo di una vettura risultata a noleggio, sono stati controllati da una pattuglia dell’Arma, impegnata in un servizio di prevenzione nella zona, subito dopo aver lasciato l’abitazione della vittima, venendo trovati in possesso della refurtiva, poi consegnata alla donna. I due indagati sono stati condotti quindi in caserma in stato di arresto e ristretti nelle camere di sicurezza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. All’esito dell’udienza di convalida il giudice del Tribunale di Messina ha convalidato l’arresto operato dai carabinieri e, sul conto degli indagati, ha disposto la misura dell’obbligo di dimora nei comuni di loro residenza.

Il metodo adottato dai malviventi per ingannare la donna è stato simile agli espedienti utilizzati dai truffatori in altre circostanze i quali, per entrare nelle case o avvicinare le vittime, spesso persone anziane, si presentano al telefono, come in questo caso, o direttamente di persona, mostrandosi particolarmente gentili e cordiali e fingendosi appartenenti alle forze dell’ordine, o avvocati con il pretesto di aiutare la persona a risolvere un problema accaduto a lei o a un familiare.

           g.l.

Edited by, giovedì 16 maggio 2024, ore 14,30. 

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