Il MASAF a sostegno della corilicoltura nebroidea

I problemi della corilicoltura siciliana e, quindi, anche nebroidea, sono stati affrontati in un incontro a Roma con il MASAF (Ministero dell’ agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) che si è impegnato per un sostegno. Presenti anche l’assessore regionale messinese ELVIRA AMATA (foto in alto a sx) e VINCENZO IOPPOLO (foto in alto a dx), corilicoltore e vice presidente dell’Associazione Nazionale “Città della nocciola”. Il servizio…

La Sicilia occupa il quarto posto in Italia per superficie investita a noccioleto e il 90% di questa ricade nella provincia di Messina ed in particolare nel territorio nebroideo interessando 22 comuni. Si tratta di un’area a forte naturalità all’interno della quale ricade il Parco Naturale Regionale dei Nebrodi. Qui, i corileti non rivestono un ruolo esclusivamente produttivo ma risultano avere funzione di protezione dall’erosione, dai rischi idrogeologici e una notevole importanza paesaggistica ed ecologica.

Da oltre dieci anni la produzione corilicola sui Nebrodi viene minacciata dalla presenza di una cimice indigena, Gonocerus acuteangulatus, che causa nelle nocciole danni di tipo quantitativo e qualitativo. Infatti, le punture di nutrizione dell’insetto portano, in funzione del periodo di attacco, al “vuoto” ovvero alla morte del seme e, al cosiddetto “cimiciato”, un complesso di alterazioni del seme caratterizzato da un suo raggrinzimento e da un sapore amarognolo e sgradevolissimo che ne compromette la commestibilità e la commerciabilità del prodotto. Tutto questo porta ad una riduzione di produzione che spesso si attesta oltre il 40% e in annate con forte infestazione, all’invendibilità totale delle nocciole.

A tale problematica si aggiunge anche la presenza, sempre più massiccia nel territorio nebroideo, del ghiro che sta compromettendo, in alcune aree, l’intera produzione corilicola. L’insieme di queste pesanti problematiche sta lentamente portando i corilicoltori all’abbandono della coltura e conseguentemente allo spopolamento dei centri rurali, indispensabili per la conservazione del territorio.

In questo contesto, grazie ai fondi del PSR-SICILIA 2014/2020 – Misura 16 – Sottomisura 16.1 – è stato avviato un progetto denominato CORYNE di trasferimento di innovazione scientifica venuto fuori dall’attività di ricerca del CREA, per il controllo biologico della cimice indigena. Nei due anni di attività i risultai sono apparsi abbastanza interessanti ma non esaustivi a causa del breve periodo in cui gli interventi di controllo sono stati posti in essere.

Per tale ragione l’assessore regionale, la messinese Elvira Amata, più volte sollecitata da molti coricoltori siciliani, ha accolto le loro preoccupazioni e disagi ed ha avviato una serie di attività atte a proporre ai governi regionale e nazionale interventi mirati a calmierare una così drammatica realtà. Tra queste è doveroso segnalare l’incontro avvenuto con la segreteria tecnica del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). All’incontro erano presenti l’assessore Amata, l’ex sindaco di Sinagra Vincenzo Ioppolo, corilicoltore e vice presidente dell’Associazione Nazionale “Città della nocciola” e, a supporto scientifico, il primo ricercatore Roberto Rizzo del Crea difesa e certificazione di Palermo.

Il Ministero si è dimostrato disponibile ad accogliere le proposte relative al contenimento della cimice indigena attraverso il controllo biologico sulla base dei risultati raggiunti con il progetto CORYNE, supportando ulteriormente la ricerca. Sulla questione ghiro la strada appare piuttosto in salita proprio per il fatto che il piccolo roditore è specie protetta. Il MASAF ha comunque assicurato di portare avanti tutte le iniziative possibili in ambito nazionale ed europeo per trovare uno spiraglio volto ad ottenere un equilibrio delle popolazioni di ghiri con il territorio in cui esso è presente.

Ciò rappresenta una importante svolta per il territorio nebroideo per rimettere in moto un’attività che avrebbe risvolti non solo dal punto di vista economico ma anche sociale ed ambientale. Oggi il nocciolo è una delle specie da frutto in grado di offrire rendimenti economici fra i più rilevanti nel quadro dei prodotti dell’agroalimentare italiano ed è auspicabile, grazie al supporto del MASAF, che la Sicilia sia protagonista in ambito nazionale e internazionale.

               Rachele Liuzzo

Edited by, mercoledì 17 luglio 2024, ore 11,51. 

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