Il caos in Venezuela: Mirto sempre in apprensione per le sorti di Rita Capriti

Si vivono ore di grande apprensione per le sorti di RITA CAPRITI (foto in alto), la cinquantenne originaria di Mirto, da undici giorni ristretta in Venezuela dopo gli scontri e le proteste, che non sono ancora cessati, a seguito della dubbia vittoria alle elezioni del riconfermato presidente NICOLAS MADURO. Parla MARIA GIOVANNA SAPONE, cugina della Capriti, che vive a Ibiza (Spagna). Le ultime novità nel servizio…

Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud (pagine Sicilia)

Si vivono ore di grande apprensione per le sorti di Rita Capriti, la cinquantenne originaria di Mirto, da undici giorni ristretta in Venezuela dopo gli scontri e le proteste, che non sono ancora cessati, a seguito della dubbia vittoria (come sostenuto anche in ambito internazionale) alle elezioni del riconfermato presidente Nicolas Maduro. La Capriti è una esponente di spicco di “Primero Justicia”, partito all’opposizione nello Stato nord-americano e dove vivono decine di migliaia di italiani. A Mirto Rita Capriti è venuta periodicamente ma nel centro nebroideo non ha mai vissuto con il padre che, sin da ragazzo, è emigrato in Venezuela dove la figlia è nata (a Maracay). Separata e madre di due figli, la Capriti è cugina, fra altri parenti, di Maria Giovanna Sapone, originaria di Mirto e che vive a Ibiza (Spagna). “I Capriti – dice la donna raggiunta telefonicamente ieri mattina nello Stato iberico – sono italiani residenti in Venezuela, regolarmente registrati all’Aire con rinnovo nel 2019 e varie volte sono andati e tornati a Mirto”. Come state vivendo questa situazione? “Siamo preoccupatissimi – prosegue la cugina della Capriti -, chi ha preso mia cugina è entrato in casa di notte forse senza mandato. E senza motivo. Il giorno dopo i miei cugini hanno pubblicato la notizia del sequestro, e non sappiamo di quale reato Rita sia accusata, forse perchè ha pubblicato un video, prima delle elezioni, appoggiando l’altro candidato presidenziale. Noi non facciamo dichiarazioni politiche, a noi interessa che Rita sia liberata e torni a casa”.

La donna originaria di Mirto è stata portata, nella notte fra l’1 e il 2 agosto, nel carcere di Caña de Azucar, a Maracay. Della sua situazione si sta occupando la deputata regionale Bernardette Grasso, nonché sindaco di Capri Leone, che ha espresso “profonda preoccupazione” per la vicenda della cittadina italo-venezuelana. Ieri mattina, comunque, sono arrivate notizie più tranquillizzanti. “La signora Capriti sarebbe isolata in una stanza e non in cella ed è in buone condizioni di salute” ha assicurato il commissario Josè Dellacroiz, dirigente della struttura carceraria, a cui però non ha potuto accedere la viceconsole onoraria. “Nei prossimi giorni riproverà a ottenere il permesso per incontrarla” ha detto ancora l’on. Bernardette Grasso. Le accuse per cui Capriti è stata arrestata sono di “incitamento all’odio, terrorismo e resistenza a pubblico ufficiale. Ma sono accuse mosse per il suo impegno politico” prosegue la parlamentare all’Ars. “Il Ministero degli Esteri sta seguendo il caso dall’inizio dell’arresto. Tony, il fratello della donna, era già pronto a tornare in Sicilia ma è rimasto bloccato lì dopo l’arresto della sorella”. Ed è proprio Tony Capriti a far sapere, all’Ansa, che “il partito politico di cui è esponente mia sorella le ha trovato un buon avvocato che è specializzato in questo tipo di processi per poterla assistere. Per fortuna mia sorella sta bene dopo essere stata messa in una stanza solo per lei. Uno dei suoi figli che vive in Venezuela la incontra tutti i giorni e le porta da mangiare. L’altro mio nipote invece abita negli USA. Io ancora non l’ho incontrata ma non mi è stato impedito. Speriamo – aggiunge il fratello della donna, al telefono con l’on. Grasso – che tutto si risolva bene per mia sorella. Io nei prossimi giorni la andrò a trovare. Quello che le è accaduto mi ha molto provato”. La sindaca di Capri Leone, inoltre, che ha mantenuto costanti contatti con la famiglia Capriti, ricorda che il padre di Rita e Tony “emigrò da Mirto una quarantina di anni fa per cercare lavoro”, e che “mi ricordo di Rita quando era ragazzina” e precisa che “il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, mi ha assicurato la sua piena solidarietà a Rita e alla sua famiglia, garantendo che il governo italiano si attiverà con tutte le risorse diplomatiche a disposizione. Sia gli uffici ministeriali che l’ambasciata e il consolato sono in contatto con i figli e daranno aggiornamenti costanti” afferma Grasso. E promette: “Continuerò a seguire personalmente questa vicenda, in stretta collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, sperando che si concluda nel migliore dei modi per Rita”.

Edited by, martedì 13 agosto 2024, ore 11,17. 

 

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