Sanità in crisi. Le accuse del dott. PIETRO MIRAGLIA (foto in alto), di Brolo, già vice presidente nazionale dell’Ordine dei Biologi e presidente regionale del sindacato Federbiologi, in particolare sui nuovi tagli che mettono a rischio i laboratori di analisi cliniche e la salute pubblica. Il servizio…
L’accusa al governo e la denuncia del dott. Pietro Miraglia, direttore del centro analisi “Delta” di Brolo, già vice presidente nazionale dell’Ordine dei Biologi e presidente regionale del Sindacato Federbiologi. E già a Roma, lunedì 11 novembre alle ore 16 a Montecitorio, è stata messa in calendario una conferenza stampa per denunciare i tagli che il governo intende applicare ai rimborsi destinati agli ospedali e alle strutture sanitarie, pubbliche e private, accreditate. “Un grido d’allarme – dice Miraglia – che non può essere ignorato, soprattutto per le pesanti conseguenze che minacciano l’intero sistema sanitario italiano. Il taglio ai rimborsi, previsto dallo schema di Decreto sul Nomenclatore Tariffario e sui nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), rischia di compromettere irrimediabilmente una sanità pubblica già gravemente in difficoltà. Questi provvedimenti non solo aggraveranno le già lunghe liste d’attesa ma renderanno anche impossibile garantire servizi sanitari essenziali, con un impatto devastante sui laboratori di analisi cliniche, veri e propri presidi di prevenzione e cura sul territorio”.
Miraglia, insieme a Federbiologi, ha intrapreso una battaglia senza sosta per difendere le migliaia di strutture di Laboratorio che in Sicilia e in tutta Italia sono giornalmente impegnate a erogare milioni di prestazioni ai cittadini senza liste d’attesa erogando anche prestazioni extra-budget. Queste sono fondamentali per garantire diagnosi tempestive e cure preventive per milioni di cittadini.
“Tuttavia il provvedimento – sostiene Miraglia -, rappresenta una decisione politica priva di lungimiranza e ignora le esigenze del settore sanitario. La miopia del governo rischia di portare al collasso il sistema”, afferma il biologo, criticando l’esclusione delle principali associazioni di categoria dai tavoli di discussione. Miraglia, a tal punto, ha anche aggiunto che è stato dato già mandato agli avvocati del Sindacato Federbiologi di chiedere un accesso agli atti al Ministero della Salute su come si è giunti a fare un tariffario senza la partecipazione dei sindacati ai tavoli tecnici ignorando le norme giuridiche della partecipazione sindacale.
Miraglia accusa il governo di favorire, consapevolmente o meno, le grandi multinazionali estere, che potrebbero approfittare della crisi finanziaria delle strutture sanitarie italiane per acquisirle a prezzi stracciati. “Questi rimborsi inadeguati finiranno per facilitare l’acquisizione delle nostre strutture sanitarie da parte di colossi internazionali”, sottolinea, mettendo in luce una preoccupazione più ampia per l’indipendenza e l’integrità del sistema sanitario nazionale.
Il presidente regionale di Federbiologi non esclude azioni drastiche se non si otterranno chiarimenti dal Ministero della Salute o dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tra le misure ipotizzate, una chiusura totale dei servizi al pubblico, un gesto estremo ma necessario per denunciare l’insostenibilità economica in cui rischiano di trovarsi i laboratori. “È importante che il governo si renda conto delle conseguenze di queste decisioni”, conclude Miraglia, esortando il Ministero a rivedere le proprie scelte per evitare una crisi irreversibile. “Questo tariffario – ha concluso il biologo brolese -, andrà in vigore dall’1 dicembre 2024 ed è bene che i cittadini sappiano anche questo”.
Massimo Scaffidi
Edited by, venerdì 8 novembre 2024, ore 11,42.