Era stato accusato di avere violato per quattro volte la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza alla quale era sottoposto ma, alla fine del processo, è stato assolto con formula piena dal giudice del Tribunale di Patti GIUSEPPE TURRISI. Si è così conclusa la vicenda giudiziaria di CARMELO RIFICI, 43 anni, di Frazzanò, difeso dall’avvocato NUNZIATINA ARMELI (foto in alto). Il servizio…
Giuseppe Lazzaro, da Gazzetta del Sud
Era stato accusato di avere violato per quattro volte la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza alla quale era sottoposto ma, alla fine del processo, è stato assolto con formula piena. Si è così conclusa la vicenda giudiziaria di Carmelo Rifici, 43 anni, di Frazzanò, che aveva riportato diverse condanne. Per questo era stato sottoposto dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Messina alla sorveglianza speciale di P.S. per 1 anno e 6 mesi e gli era stato vietato, in particolare, di partecipare a riunioni pubbliche e di allontanarsi dal comune di residenza senza autorizzazione. Secondo l’accusa l’uomo non aveva rispettato le prescrizioni ed aveva partecipato alla processione di San Lorenzo il 10 agosto, al Carnevale Frazzanese e si era allontanato dal comune di Frazzanò senza autorizzazione e in una occasione si era presentato in ritardo presso la Stazione dei carabinieri di Mirto per i controlli. Determinante, per l’esito del processo, è stato il dibattimento. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Nunziatina Armeli, ha contro interrogato i militari dell’Arma che avevano assistito e verbalizzato sui vari episodi a carico dell’imputato. E da queste deposizioni è emerso come il sorvegliato speciale avesse sì partecipato alla messa e alla processione di San Lorenzo ma sotto la loro vigilanza ed era rincasato subito dopo. Poi, durante il Carnevale Frazzanese, si era limitato a percorrere la via principale del paese per raggiungere la propria abitazione senza unirsi ai manifestanti ed aveva pure giustificato il ritardo presso la caserma di Mirto. Anche i testi della difesa hanno confermato le giustificazioni dell’imputato ed il legale, inoltre, ha rilevato che partecipare ad un evento religioso è un diritto costituzionale e devono essere vietati solo i contatti che incrementano il rischio di pericolosità. A questo punto, non sussistendo i presupposti della violazione della sorveglianza speciale, l’avvocato Armeli ha chiesto l’assoluzione e lo stesso ha fatto il pm Carlo Giorgianni, anche alla luce di recenti orientamenti della Corte di Cassazione. Il giudice monocratico del Tribunale di Patti Giuseppe Turrisi ha assolto Carmelo Rifici perché il fatto non sussiste.
Edited by, venerdì 12 maggio 2023, ore 9,13.