La Corte di Cassazione (foto in alto il “palazzaccio” come viene chiamato) ha confermato la condanna a 22 anni di reclusione nei confronti di LUIGI DE DOMENICO, il cosiddetto “untore” di Messina. La Suprema Corte ha respinto il ricorso del difensore dell’uomo e, dunque, la condanna diventa definitiva. De Domenico è stato accusato di omicidio per la morte della sua compagna, l’avvocatessa di Messina STEFANIA GAMBADORO, morta di Aids nel 2017, non avendole rivelato di soffrire della patologia durante i loro rapporti. Il servizio…
La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 22 anni di reclusione nei confronti di Luigi De Domenico, il cosiddetto “untore” di Messina. La Suprema Corte ha respinto il ricorso del difensore dell’uomo e, dunque, la condanna diventa definitiva.
De Domenico è stato accusato di omicidio per la morte della sua compagna, l’avvocatessa di Messina, Stefania Gambadoro, morta di Aids nel 2017, non avendole rivelato, durante i loro rapporti, di soffrire della patologia. De Domenico infatti avrebbe trasmesso l’Aids alla donna, rimasta tenuta all’oscuro della malattia dell’uomo e morta anni dopo senza aver potuto ricorrere alle cure del caso. La donna morì tra atroci sofferenze, lasciando un bimbo piccolo, senza mai sapere quale fosse la causa della malattia.
Dall’inchiesta è emerso che anche la prima moglie dell’uomo, dalla quale ha avuto una figlia agli inizi degli anni Novanta, era morta di Aids nel 1991. Un vero e proprio untore, secondo quanto ricostruito: De Domenico avrebbe avuto rapporti non protetti con altre cinque donne, quattro delle quali contagiate.
Adesso è arrivata la sentenza definitiva, che ha confermato la condanna in secondo grado, risalente al mese di marzo del 2024: in realtà di tratta del processo bis, dato che il primo dibattimento, che aveva visto l’uomo condannato sempre a 22 anni di carcere, era stato poi annullato per un vizio di forma. Le vittime sono state difese dagli avvocati Bonaventura Candido ed Elena Montalbano, del foro di Messina. Le porte del carcere di Messina Gazzi si sono spalancate stamattina dove l’uomo sconterà la pena.
Edited by, giovedì 27 marzo 2025, ore 8,36.