Clan Messina Denaro: 27 fedelissimi del boss chiedono il rito abbreviato

27 sui 35 arrestati del 6 settembre 2022, in una operazione coordinata dalla DDA di Palermo ed eseguita dai carabinieri, accusati di essere presunti favoreggiatori dell’allora latitante MATTEO MESSINA DENARO (foto in alto), arrestato il 16 gennaio scorso dopo 30 anni passati da uccel di bosco, hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato: il 9 marzo l’udienza davanti al Gup. Il servizio sul link Sicilia News…

Hanno scelto il rito abbreviato 27 dei 35 imputati per mafia, droga ed estorsione coinvolti nell’inchiesta che, a settembre scorso, ha decapitato i clan di Campobello di Mazara, Marsala e Mazara del Vallo e portato in cella fedelissimi del boss Matteo Messina Denaro come il capomafia Franco Luppino. In sei verranno processati in ordinario e il 9 marzo saranno davanti al Gup in udienza preliminare; due le posizioni ancora da definire.

A chiedere l’abbreviato, oltre allo stesso Luppino, sono stati, tra gli altri, Franco ed Ernesto Raia, Antonino Cuttone, Piero Di Natale, Vincenzo Spezia. Il pm della Dda di Palermo Francesca Dessì concluderà la requisitoria a loro carico il 23 marzo.

Il Gip del Tribunale di Palermo ha escluso d’ufficio una parte civile che si era costituita, La Verità Vive Onlus, perché la Prefettura di Trapani ha comunicato che non risulta che l’ente svolga attività sul territorio. Il procedimento nasce da una maxi-operazione dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani contro l’area grigia dei presunti favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Il 6 settembre 2022 settanta persone furono indagate, 35 arrestate con le accuse di associazione di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, reati in materia di stupefacenti, porto abusivo di armi, gioco d’azzardo e altri reati, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose. L’indagine dei carabinieri ruotava attorno ad esponenti di primo piano dei mandamenti mafiosi di Cosa nostra trapanese e confermò il ruolo di primo piano di Luppino in stretti rapporti con Messina Denaro che, come si è scoperto dopo l’arresto dell’ex latitante, si nascondeva proprio nel paese dove si era rinserrato il capomafia, a Campobello di Mazara.

    g .l.

Edited by, giovedì 23 febbraio 2023, ore 16,53.

 

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