Con l’uscita della Carrozza del Senato stamane a Catania è ufficialmente iniziata l’attesa festa patronale in onore di SANT’AGATA, Vergine e Martire (foto in alto). In programma il 5 febbraio, come da calendario liturgico, la maestosa processione rientra solo nella tarda mattinata del 6 in Cattedrale. Il servizio con la storia e le tradizioni della festa sul link Sicilia News…
Il 5 febbraio ricorre, nella città di Catania, la festa patronale di Sant’Agata nota anche per essere la terza festa cristiana più grande e sentita del mondo (i primi due posti sono invece occupati dalla Semana Santa di Siviglia e dal Corpus Domini di Cuzco in Perù).
Durante la prima settimana di febbraio, infatti, la città etnea viene inondata da decine e decine di migliaia di fedeli provenienti da tutta la regione, raggiungendo i picchi massimi tra il 3 e il 5 – giornata effettiva della Santa martire.
Ma chi era Sant’Agata e perché ha una valenza così significativa? Agata era una nobildonna romana martirizzata per la sua fede cristiana nel III secolo dopo Cristo, dal pro-console Quinziano. Quest’ultimo, infatti, si era invaghito della giovane ma davanti al suo rifiuto aveva deciso di accusarla di vilipendio della religione di Stato (allora ancora pagana), processandola e torturandola. In particolare tra le atrocità peggiori subite dalla ragazza si ricorda il tentativo di strapparle i seni con delle tenaglie – ecco infatti perché uno dei dolci tipici etnei sono proprio le “minnuzze” – e quello di bruciarla viva. Dopo la sua morte il suo corpo fu imbalsamato e, secondo alcune leggende, si narra che, grazie ad esso, furono eseguiti alcuni miracoli come quello di fermare la lava dell’Etna durante una eruzione.
Nonostante si tratti di una storia avvenuta nella fase del proto Cristianesimo, la sua figura iniziò ad acquisire importanza solo in età medievale: i primi festeggiamenti risalgono infatti al 17 agosto 1126 quando le spoglie della Santa erano state rubate e portate a Costantinopoli e poi, grazie all’intervento di alcuni soldati, restituite.
Inizialmente i festeggiamenti si tenevano solo dentro la Cattedrale ma nel 1376, anni di costruzione della vara, prese piede l’usanza di portarla in processione per la città. Inoltre fino a fine ‘600 la festa si teneva solo un giorno, mentre dal 1712 fu strutturata in due giornate, il 4 e il 5 febbraio. Questa scelta fu dovuta al fatto che, dopo la ricostruzione della città in seguito a un terremoto, le vie erano così grandi da non riuscire a ultimare la processione.
Oggi la festa di Sant’Agata è riconosciuta a livello internazionale e nel 2005 fu riconosciuta come Bene Etneo Antropologico dell’Umanità della città di Catania.
Rachele Liuzzo
Edited by, lunedì 3 febbraio 2025, ore 17,06.